[16] Avendo avuto dall'impero persiano una dimostrazione di potere, la gran parte delle città greche gli si sottomise. Atene, Megara e Platea inviarono degli emissari a Sparta, minacciando di accettare i termini persiani se non avessero inviato un esercito in loro supporto. l’assemblea ateniese decide di inviare contro il nemico tutto l’esercito, costituito da 10.000 opliti, comandati dal loro migliore generale, Milziade, ex soldato di ventura Rivolta ionica – Prima guerra persiana – Seconda guerra persiana – Riscossa greca – Guerre della lega delio-attica Con il termine guerre persiane si definisce la serie di conflitti combattuti tra le poleis greche e l' Impero persiano , iniziati intorno al 499 a.C. e continuati a più riprese fino al 479 a.C. [141] Fu fatto un secondo tentativo di conquistare la città dalla parte del mare, sfruttando una marea inusualmente bassa. schema. Vista la disfatta, Leonida fece allontanare la maggior
parte dei suoi uomini e rimase, con pochi di loro, a combattere
fino all'ultimo e sacrificare la vita piuttosto che fuggire. [103][104] Bisogna notare che gli Argivi erano stati in precedenza indeboliti dallo scontro avuto nel 494 a.C. presso Sepeia con gli Spartani, guidati da Cleomene I. [142], Dopo l'inverno sembrarono sorgere tensioni fra gli Alleati. La difesa dell'istmo di Corinto da parte degli Alleati mutò la natura stessa della guerra. [90][91][92] Altri lavori recenti sulle guerre persiane rifiutano questa cifra, sostenendo che si tratti di un riferimento alla flotta stanziata dai Greci durante la Guerra di Troia, narrata nell'Iliade. Per raggiungere la Grecia meridionale (Beozia, Attica e Peloponneso) i Persiani avrebbero dovuto passare attraverso lo stretto passo delle Termopili: durante questa operazione essi sarebbero stati facilmente bloccati dagli Alleati nonostante la sproporzione numerica. Anche gli stessi Greci compresero l'importanza di questo avvenimento. Nella prima gli ambasciatori vennero processati e condannati a morte, a Sparta furono semplicemente gettati in un pozzo. Serse decise di riorganizzare i contingenti a sua disposizioni secondo unità strategiche, rimpiazzando i precedenti eserciti nazionali dove la suddivisione avveniva per etnie. La seconda guerra persiana ebbe inizio nel 480
a.C., 10 anni
dopo la battaglia di Maratona. [172], Un precedente scontro tra truppe persiane e falange greca era già avvenuto durante la rivolta ionia, in occasione della battaglia di Efeso. Questa ipotesi è avvalorata da varie ragioni, incluse la vastità dell'area di provenienza dei militari impiegati (dalla moderna Libia al Pakistan) e la proporzione tra le truppe di terra e quelle di mare, tra la fanteria e la cavalleria e tra gli schieramenti avversari.[82]. Nel 481 a.C. Serse mandò nelle varie città greche dei suoi emissari, chiedendo tramite questi terra ed acqua in segno di sottomissione, ma senza che Sparta ed Atene si sottomettessero. [185] I primi risultati raggiunti dagli Alleati durante la battaglia delle Termopili furono vittoriosi, ma il non aver difeso la via che avrebbe potuto permettere l'aggiramento delle loro linee li portò alla sconfitta. Nel frattempo, le forze persiane avevano sottomesso la Beozia e l'Attica, riuscendo a giungere sino ad Atene, città che venne conquistata e incendiata: tutti i suoi abitanti si erano già messi in salvo. [133][134] Anche grazie a un sotterfugio escogitato da Temistocle, le due flotte si trovarono a combattere lo scontro finale nell'angusto stretto di Salamina. La prima guerra persiana ! [106], Il congresso degli Alleati si riunì per una seconda volta nella primavera del 480 a.C.: una delegazione proveniente dalla Tessaglia suggerì che gli Alleati dovessero radunare i propri eserciti nella stretta valle di Tempe, posta nella zona settentrionale della Tessaglia, e ivi bloccare l'avanzata persiana. Anche quando Atene fu presa dai Persiani essa non rientrò, cercando di attirare lì la flotta nemica per cominciare uno scontro. [183] Le città che si sarebbero trovate sul percorso dei Persiani sarebbero state costrette a sottomettersi per evitare la distruzione, che sarebbe stata rischiata in caso di rifiuto. [172] Più semplicemente, potrebbero non esserci stati contingenti ioni ed egizi nell'esercito di terra in conformità con quanto avvenuto per gli altri popoli costieri che, in servizio presso la flotta, non avevano prestato servizio nell'esercito terrestre. Serse tornò in Persia, mentre in Grecia rimase solamente
l'esercito persiano che fu sconfitto dai Greci nel 479 a.C. a
Platea. Anche reperti archeologici, inclusa la Colonna serpentina, confermano le affermazioni di Erodoto. [21] Tuttavia la campagna fu rimandata di un anno a causa di una seconda insurrezione dei sudditi egiziani e babilonesi.[22]. [148] Tuttavia l'esercito alleato sotto il comando di Pausania, re di Sparta, si appostò su un'altura nei pressi di Platea per proteggersi contro la tattica di Mardonio. Alexander the Great and the Logistics of the Macedonian Army, "Thoughts on the Reliability of Classical Writers, with Especial Reference to the Size of the Army of Xerxes", The Classical Journal, La Grece et l'hellenization du monde antique, The Fleet of Xerxes, The Journal of Hellenic Studies, Studien zur Geschichte des Antikes Seewesens, Persia and the Greeks in The Cambridge History of Iran, Volume 2: The Median and Achaemenid Periods, Carnage and Culture: Landmark Battles in the Rise of Western Power, The Battle of Salamis: The Naval Encounter That Saved Greece and Western Civilization, Persian Fire: The First World Empire and the Battle for the West, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Seconda_guerra_persiana&oldid=117748369, Collegamento interprogetto a una categoria di Wikimedia Commons presente ma assente su Wikidata, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. ricerca per: articoli recenti. Il primo giorno i Persiani inviarono una piccola flotta di duecento navi in direzione della costa orientale dell'Eubea per bloccare la flotta nemica in caso di ritirata. Pure la stazza della flotta persiana è stata oggetto di discussioni, anche se forse in modo meno diffuso rispetto a quanto si è detto sull'esercito di terra. Tentarono quindi di imbottigliare lo schieramento avversario:[185] l'intera strategia alleata può essere vista secondo questa chiave di lettura. [14] Nel 492 a.C. inviò nella Penisola Balcanica una spedizione preliminare condotta dal generale Mardonio, col fine di riconquistare la Tracia e di costringere la Macedonia a diventare un regno vassallo delle Persia. [183] La caparbietà nella lotta che condusse gli Alleati alla vittoria è spesso vista come una conseguenza della lotta di uomini liberi per la propria libertà. Atene fu lasciata in mano all'esercito nemico:[126] la città cedette presto, e i pochi cittadini che non si erano rifugiati a Salamina e si erano arroccati sull'Acropoli vennero sconfitti: Serse ordinò che la città fosse bruciata. [129][132] In sintesi, la volontà di Serse di distruggere la marina nemica aveva come fine ultimo quello di obbligare i Greci alla resa. Per ampliare il fronte delle forze in campo una delegazione di ateniesi e spartani giunse presso la corte di Gelone a Siracusa. Mardonio tentò di sfruttare i dissesti fra gli Alleati per rompere la loro alleanza. Anche Eschilo, che combatté a Salamina, sostiene la presenza di 1 207 navi da guerra, di cui 1 000 triremi e 207 navi veloci. SECONDA GUERRA PERSIANA: VINCITORI. Traditi da un greco, gli spartani furono accerchiati e presi
alle spalle: fu così che si ritrovarono circondati dai
nemici. [101] Tebe fu tra le assenze più celebri: si sospettò che aspettasse l'arrivo delle truppe nemiche per allearsi con quelle. Il generale ateniese Temistocle riuscì a sconfiggere la flotta persiana, battuta per la sua disorganizzazione dovuta alle piccole dimensioni del braccio di mare che ospitò la battaglia, compreso tra le coste dell'Attica e l'isola di Salamina. [23] L'armata persiana fu radunata nell'estate e nell'autunno dello stesso anno in Asia Minore. Tra gli studiosi moderni alcuni accettano queste cifre, mentre altri suggeriscono che il numero avrebbe dovuto essere minore rispetto a quello della battaglia di Salamina. [98] D'ora in avanti saranno indicati con il nome generico di "Alleati". [197][198] Al contrario la strategia degli Alleati consisteva nel tentare di bloccare l'avanzata dei nemici più a nord possibile, per evitare che i Persiani potessero aggiungere al loro schieramento i soldati mandati da eventuali alleati ellenici ottenuti mediante capitolazione forzosa. [11] Sedata la rivolta ionia, che aveva rischiato di minare l'integrità dell'impero achemenide, Dario decise di punire i ribelli e coloro che li avevano assistiti anche se non direttamente interessati. Serse temeva che la flotta greca, avendo sconfitto quella persiana, potesse dirigersi verso l'Ellesponto per distruggere il ponte di barche che egli aveva fatto edificare per permettere il transito del proprio esercito. Dal momento che la flotta era stata gravemente danneggiata e si trovava su posizioni ormai inutili, gli Alleati decisero di veleggiare verso sud, in direzione dell'isola di Salamina. A Sardi, in Asia Minore,
furono concentrati circa 400.000 uomini che partirono via terra
per la Grecia. Tale guerra è la conseguenza diretta della fallimentare prima guerra persiana, svoltasi tra il 492 e il 490 a.C., condotta per ordine di Dario I di Persia e conclusasi con la ritirata degli aggressori in seguito alla sconfitta a Maratona. [2] Infatti, come disse Tom Holland, "per la prima volta un cronista si mise a rintracciare le origini di un conflitto non appartenente a un tempo così passato da poter essere detto fantasioso, non per volontà o per desiderio di qualche divinità, non per la pretesa di un popolo di prevedere il destino, ma mediante spiegazioni che avrebbe potuto verificare personalmente. Schema sull'imperialismo ateniese. Un contingente di 60 000 uomini, lasciato lì da Serse, edificò insieme ai marinai che erano sopraggiunti una palizzata attorno alla flotta per proteggerla. Questa manovra era finalizzata ad allontanare la flotta ateniese dalla coalizione, usando Alessandro I di Macedonia come intermediario. [3][4] Tuttavia Tucidide scelse di cominciare le proprie ricerche storiografiche laddove Erodoto aveva terminato, ossia a partire dall'assedio della polis di Sesto, ritenendo evidentemente che il suo predecessore avesse svolto un lavoro non bisognoso di revisione o di riscrittura. L'Attica non aveva difese per proteggersi dall'invasione nemica: venne ultimata l'evacuazione della città, che fu possibile attraverso l'impiego della flotta stanziata dagli Alleati, e tutti i cittadini di Atene vennero portati a Salamina. [185][202] Tuttavia, considerate le modalità che avevano caratterizzato sino a quel punto lo svolgimento della guerra, non vi era reale necessità per i Persiani di combattere a Salamina per vincere la guerra: è stato suggerito che essi avessero sottovalutato il nemico o volessero terminare velocemente la campagna militare. [84] Diodoro Siculo[9] e Lisia[85] sostengono che ci fossero 1 200 navi al momento della rassegna. [167] Gli opliti combattevano in falange, formazione sotto alcuni aspetti ancora sconosciuta ma sicuramente compatta, essendo composta da una schiera uniforme di scudi e lance. Created with Sketch. [137] Secondo quanto detto da Erodoto, Mardonio si offrì di rimanere in Grecia per completare la conquista assieme a delle truppe, consigliando al re di tornare in Asia con il grosso dell'esercito. SCHEMA DI SINTESI SULLE GUERRE PERSIANE LA CRONOLOGIA DELLE VICENDE RELATIVE ALLA PRIMA E ALLA SECONDA GUERRA PERSIANA 499 a.C. Mileto si ribella ai Persiani. [162], In un certo senso la battaglia di Micale corrispose all'inizio di una nuova fase del conflitto, il contrattacco greco. [165] La pace con i Persiani fu raggiunta nel 449 a.C. con la stipulazione della pace di Callia, che segnò la fine di un conflitto protrattosi per circa mezzo secolo. Entrambi gli schieramenti ritenevano che la battaglia di Salamina sarebbe potuta essere decisiva per l'evoluzione dello scontro. [112] Tuttavia gli Spartiati considerarono la minaccia grave a tal punto da inviare il loro re Leonida I sul campo di battaglia, accompagnato dalla sua scorta personale, composta da trecento uomini. [11][12] Per di più, Dario era un usurpatore, e occupò molto tempo per sedare le rivolte contro di lui e contro il suo potere. Le città greche si allearono dando vita alla lega
ellenica: a Sparta fu affidato il
comando dell'esercito, mentre ad Atene fu affidato il comando
della flotta. Il re persiano Serse decise di attaccare la Grecia sia per terra che per mare.. A Sardi, in Asia Minore, furono concentrati circa 400.000 uomini che partirono via terra per la Grecia.La flotta, invece, si occupò del trasporto dei rifornimenti. [26] Durante l'avvicinamento si ebbe l'incontro tra Serse e Pizio. La seconda guerra persiana è stata il secondo tentativo di aggressione, invasione e conquista della Grecia ad opera dei Persiani, comandati da Serse I di Persia: si è svolta tra il 480 e il 479 a.C. all'interno del più vasto panorama delle guerre persiane, campagne militari aventi come ultimo scopo la sottomissione della Grecia all'impero achemenide. La strategia studiata dai Persiani per l'attacco del 480 a.C. era probabilmente quella di puntare sulla dimensione dei contingenti. Al passo delle TERMOPILI, 300 eroici soldati spartani sacrificarono la loro vita per fermare l’esercito persiano che però, dopo 3 giorni, riprese ad avanzare. [118] Subito prima la battaglia dell'Artemisio la flotta persiana aveva subito gravi danni dovuti ad una tempesta scoppiata nei mari della Magnesia: nonostante le gravi perdite, i Persiani erano riusciti a stanziare per questa battaglia circa ottocento navi. Storia antica â Breve riassunto della prima guerra persiana, le cause e le conseguenze . Attraverso una marcia notturna Serse fece aggirare il nemico dal suo corpo d'élite, quello degli Immortali. Diversa fu la reazione di Atene e di Sparta. L'esercito spartano non attese che i Persiani arrivassero ad Atene, ma li
attaccarono alle Termopoli,
nel 480 a.C.
Qui si trovava uno stretto varco tra i monti nel
quale passava una strada che conduceva alla Grecia centrale. [7] Tuttavia vi sono ancora alcuni storici che ritengono il lavoro compiuto dallo storico greco come non affidabile, frutto di elaborazioni personali. Le figure di guerrieri ce l’ho ancora qui davanti agli occhi, e, se solo fossi capace di disegnare, le riprodurrei, tanta impressione suscitavano in noi. Raggiunta l'Europa nell'aprile del 480 a.C., l'esercito persiano iniziò la sua marcia in direzione della Grecia. Nel 334 Alessandro Magno sbarca in Asia, per una guerra contro i Persiani, quindi come una guerra di conquista, motivata per il fatto che i Persiani abbiano incendiato l'Acropoli di Atene. [184] La sconfitta persiana potrebbe essere stata dovuta al fatto che i Persiani avessero sottovalutato le reali potenzialità degli opliti: l'incapacità persiana di adattarsi allo stile di guerra ellenico avrebbe quindi contribuito al fallimento dell'aggressione. [147], Mardonio, quando seppe che l'esercito alleato era già in marcia, si ritirò in Beozia, nei pressi di Platea, cercando di attirare gli Alleati in un terreno aperto, dove avrebbe potuto usare la sua cavalleria. [143] Nonostante Erodoto ci dica che Mardonio era ansioso di combattere una battaglia definitiva, le sue azioni sembrano contrastare con questa volontà. [16] Questa reazione corrispose alla definitiva entrata nel conflitto degli Spartani. Egli infatti sosteneva che forse Erodoto fosse arrivato a sostenere la presenza di un così grande esercito avendo confuso il termine persiano per chiliarca, comandante di mille soldati, con quello per miriarca, condottiero di diecimila soldati. Nell’estate del 480 a.C. l’esercito greco, guidato dagli Spartani, sconfisse quello persiano nella battaglia di Platea. [160] Vedendo le piccole dimensioni della forza alleata i Persiani uscirono dal campo, ma ancora una volta gli opliti dimostrarono di essere superiori alla fanteria di Serse e distrussero gran parte della forza persiana. [204] Questo fattore può aver collaborato in parte alla determinazione dell'esito della guerra, e certamente i Greci interpretarono la loro vittoria in questi termini. [172] Alcuni contingenti potevano però presentare un'armatura anche leggermente differente,[172] come per esempio i Saka, che erano dotati di ascia. [194] Avevano poca esperienza in relazione a grandi campagne militari, in quanto le polis della Grecia, dedicandosi in prevalenza a guerre intestine, erano abituate a combattere in contesti geograficamente circoscritti. L'esercito venne però sorpreso dall'alta marea: molti morirono e i sopravvissuti furono attaccati dai soldati mandati da Potidea a bordo di navi. Prima guerra persiana: riassunto. schema. In questi numeri è incluso pure il personale ausiliario. Ma poiché, vedendoti rifiutare il comando supremo, chiedi quello della flotta, ecco come stanno le cose per te: anche se l'inviato di Sparta ti accordasse questo comando, noi non te lo concederemmo di certo.
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