L’insight che risolve l’enigma? È possibile copiare a scuola, a casa ancor di più. Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Sulla pagina "DIDATTICA A DISTANZA" i genitori possono trovare le proposte di approfondimento, compiti, schede di accompagnamento ed attività a disposizione degli alunni. Ma io e miei compagni sentiamo il bisogno di essere ascoltati, di essere compresi, perché la nostra opinione va rispettata. In questo ritengo sia riposto l’enorme valore aggiunto di un ruolo, quello dell’insegnante, che non si esaurisce nell’esecuzione di un compito predefinito al pari di altre professioni, ma acquisisce significato nella misura in cui si connota come, Il grande pensiero filosofico occidentale è segnato come un filo rosso dall’idea dell’unicità  e della sacralità del rapporto che si crea tra allievo e maestro: basti pensare a Socrate, per cui il sapiente è colui che ha la consapevolezza di non sapere ed attraverso un faticoso processo quasi freudiano, è in grado di tirare fuori quella conoscenza che l’allievo ha riposta dentro di sé; per non parlare poi della concezione di Quintiliano, per il quale il rapporto maestro-allievo riveste un ruolo fondamentale nel processo di costruzione della conoscenza, o del ruolo del maestro come guida nella ricerca della verità rappresentata da Cristo nel. Riflessioni, queste, particolarmente vere nel caso di alunni in difficoltà, cui a tutto ciò si aggiunge l’ineludibile necessità di una, – perché non a caso questo è il nome che contrassegna le aree disciplinari per tale ordine di scuola –  sta esplorando modalità di interventi a distanza che privilegino la relazione, il contatto e la dimensione ludica, come si legge ancora nell’ormai fin troppo citata. Di fatto l’emergenza da epidemia Covid-19 ha messo la scuola italiana davanti ad una situazione nuova, del tutto imprevedibile e di difficile gestione, ovvero dinanzi alla sfida di proseguire nell’esercizio della propria funzione educativa attraverso l’erogazione della didattica in modalità alternative – senza preavviso, senza disporre dei mezzi né tantomeno dei tempi per acquisire piena coscienza dello stato di cose e programmare in qualche modo gli interventi indispensabili. Quelle a seguire, ci tengo a sottolinearlo, sono considerazioni di ordine del tutto personale su aspetti della didattica a distanza senza alcuna pretesa di organicità od esaustività, nel tentativo di leggere alcuni aspetti della straordinarietà del presente attraverso riferimenti alla scuola e alla didattica di sempre. Nonostante tutto ciò, tuttavia, mi sento di prenderne in considerazione gli, che ritengo facciano largamente da contrappeso a quanto appena esposto. Così, da un giorno all’altro le istituzioni scolastiche si sono trovate nella condizione di condurre l’ordinario nella straordinarietà senza soluzione di continuità attraverso una, contrasta con il criterio di sostanziale uniformità che di fatto da sempre governa scelte ed azioni della scuola pubblica a livello nazionale. Questa situazione ci permette di gestirci autonomamente il nostro tempo. Tante tracce sul testo narrativo – il testo espositivo – il testo interpretativo-valutativo – il testo argomentativo da Pearson.com. Essenzialmente perché sono genitori e non insegnanti e tali competenze non rientrano nell’esercizio del loro ruolo. È certo positivo, ma non è abbastanza. Potrebbero esserci dei problemi per quanto riguarda l’apprendimento, visto che alcune lezioni richiedono un approccio più personalizzato, aspetto impossibile da avere con lezioni a distanza. Sono rimasta particolarmente colpita dal desiderio delle insegnanti di scuola dell’infanzia di entrare a tutti gli effetti in questo complesso quadro, nonostante la non obbligatorietà di tale ordine di scuola e le specifiche difficoltà di realizzazione e selezione delle attività legate all’età degli alunni. Insegnante di italiano e storia classi prima, quarta e terza. Didattica a distanza: contro dell’emergenza Coronavirus. Autorizzo il trattamento dei dati personali secondo la, Didattica online: pro e contro dal punto di vista degli studenti, i messaggi del Ministero dell’Istruzione, Quando è il tuo attore preferito a leggerti un audiolibro, Clubhouse: fenomenologia del discusso social network, Zanshin tech: la psicologa Laura Perrini spiega l’arte marziale contro il cyberbullismo, Gli abiti come dichiarazione: i look più significativi dell’insediamento di Biden, Calo iscritti Università: gli studenti preferiscono la formazione a distanza - Redazionali Web - Il Granchio, Like it or not, il futuro è TikTok - Alessia Pizzi, Ho letto e acconsento ai "Termini e Condizioni". Potrei continuare a lungo nell’elencazione di tutto quanto de facto costituisce motivo di oggettiva difficoltà nell’erogazione del servizio di didattica a distanza, sollevando tra l’altro il problema non indifferente della possibilità e dell’oggettività della valutazione, unitamente al tutt’altro che trascurabile aspetto della raggiungibilità dell’intera utenza a garantire il pieno esercizio del diritto all’istruzione. E che, ci tengo a sottolinearlo, sta dimostrando la tutt’altro che scontata capacità di mettersi in discussione procedendo per tentativi ed errori, aggiustando il tiro, rivisitando una professionalità in molti casi ormai assestata su cifre consolidate da anni. “ogni studente sia coinvolto in attività significative dal punto di vista dell’apprendimento”, , quando diventa difficile insegnare ad apprendere attraverso l’esperienza a distanza, e quando quel rapporto umano tra maestro ed allievo subisce per forza di cose una rivisitazione nella modalità “non in presenza”. Da un lato, sono convinta che tutto quanto stiamo adesso vivendo farà crescere la nostra scuola, dotandola di una ricchezza nella molteplicità degli approcci didattici che nessuna riforma era finora stata in grado di attuare con tale repentinità e pervasività – perché, come si dice, facendo “di necessità virtù”, mai come in questi giorni la strumentazione informatica aveva rivelato le proprie enormi potenzialità nella veicolazione di contenuti e nella strutturazione di attività didattiche, finendo in mano ad un numero così elevato di insegnanti e di famiglie. IC Don Milani di Vimercate (MB). L’unica parte positiva che trovo nella didattica online per ora è la gestione più libera dell’orario. Noi studenti discutiamo di queste problematiche ma i docenti spesso e volentieri sembrano non comprendere. La scuola è finita. Temi … ANTOLOGIA. Do il mio consenso affinché un cookie salvi i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento. Ci sono, per esempio, professori che pretendono di fare tutte le ore della settimana che avevano a disposizione quando si andava fisicament… In altre parole, di costruire il sapere prendendo imprescindibilmente le mosse dall’elaborazione dell’esperienza per arrivare ad un processo di progressiva astrazione e concettualizzazione che, come ci insegna la psicologia dell’età evolutiva, in condizioni normali arriva intorno ai dodici anni – intorno all’inizio della scuola secondaria, appunto. Così recita ancora la Nota n.388: “Le attività di didattica a distanza, come ogni attività didattica, per essere tali, prevedono la costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni. Nella misura in cui ha a cuore il bene dei propri alunni ed è perciò disposto a rigenerarsi in condizione di emergenza pur di mantenere quel rapporto imprescindibile con il discente. In quest’ottica fare scuola a distanza significa dunque anzitutto stabilire e mantenere un contatto, continuando a coltivare quel senso di appartenenza ad una comunità educante che si struttura sui valori fondanti della nostra società e trova rispondenza nella funzione sociale esercitata dalla scuola e declinata nella nostra, assegnazione di lavori da svolgere corredati da didascalie e spiegazioni di vario genere – insomma, una rete di professionisti che si è messa subito in campo per affrontare l’emergenza con l’obiettivo primario di restare, accanto ai propri alunni. Va valutata, va stimolata, va indirizzata certamente, ma ha valore anche per il solo fatto che sono i nostri pensieri che ci definiscono. Piaget docet, l’attivismo americano di Dewey e quello italiano con Maria Montessori ne sottolineano specifici aspetti sul versante educativo, lo strutturalismo americano con Bruner in prima linea ribadisce la centralità dell’allievo nella costruzione mentale della conoscenza attraverso l’esperienza. L’anno scolastico in presenza è finito. Da questo punto di vista mi sento di evidenziare come i docenti da subito abbiano avvertito l’importanza di stabilire e mantenere un contatto, sperimentando le modalità più disparate per raggiungere i propri alunni e riempiendo le proprie giornate in esilio domestico coatto con videochiamate, registrazione di videolezioni, predisposizione di materiali illustrativi di tipo multimediale, assegnazione di lavori da svolgere corredati da didascalie e spiegazioni di vario genere – insomma, una rete di professionisti che si è messa subito in campo per affrontare l’emergenza con l’obiettivo primario di restare comunque accanto ai propri alunni. Questa è una violazione delle norme sulla privacy. Continuiamo a pubblicare alcune riflessioni sulla didattica a distanza. Alcune note sulla didattica a distanza. Temi per la classe I/II media: Il diario e l’autobiografia. Come si legge nella, la Scuola ha il compito di rispondere in maniera solida, solidale e coesa, dimostrando senso di responsabilità, di appartenenza e di disponibilità, ma soprattutto la capacità di riorganizzarsi di fronte a una situazione imprevista, senza precedenti nella storia repubblicana, confermando la propria missione. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. A questo si aggiunge il fatto che poi, nel pomeriggio, ci sono i compiti da svolgersi al computer ugualmente. Un esempio è la sezione moduli di G-Suite (una piattaforma google). Certo la famiglia forma le basi della crescita di ognuno di noi, però senza la scuola e di tutto il suo “umus” saremmo come tanti Robinson soli nell’isola deserta. Bruno” di Albenga. Prima di tutto, ci sono i fini enunciati più o meno esplicitamente nei vari DPCM di quello scorso mese di Marzo che difficilmente dimenticheremo, accompagnati dalla Nota 388 del 17/03/2020 sulla didattica a distanza – non sottovalutiamo mai il valore fondante dei fini, perché una qualunque istituzione che operi senza una meta è come un vascello in alto mare che fluttua cieco senza direzione. 1° In quest’ottica fare scuola a distanza significa dunque anzitutto stabilire e mantenere un contatto, continuando a coltivare quel senso di appartenenza ad una comunità educante che si struttura sui valori fondanti della nostra società e trova rispondenza nella funzione sociale esercitata dalla scuola e declinata nella nostra Costituzione. Nella consapevolezza che nulla può sostituire appieno ciò che avviene, in presenza, in una classe, si tratta pur sempre di dare vita a ‘un ambiente di apprendimento’, per quanto inconsueto nella percezione e nell’esperienza comuni, da creare, alimentare, abitare, rimodulare di volta in volta”. Tempi e modalità della didattica, stabiliti mesi prima, sono di colpo diventati inapplicabili ed è emersa in tutta l… Ho qualche riserva sulla didattica a distanza, credo sia giusto farla ma vanno chiariti alcuni aspetti: in primis il fatto che tutti gli insegnanti la debbano fare. Didattica a distanza, vademecum per docenti e studenti Undici tesi sulla didattica a distanza. Ciononostante, mi rendo conto di sentire la mancanza della normalità, della classe, dei compagni e perfino degli insegnanti. I ragazzi sono pronti al cambiamento, possiamo esserlo tutti? A tal proposito diremo che i professori hanno già tanto discusso del cambiamento, considerando che molti di loro – quelli che hanno più anni di lavoro alle spalle – hanno trovato estremamente complicato il meccanismo digitale che ovviamente (datasi la velocità di reazione all’emergenza) non è stato loro spiegato o introdotto in nessun modo. In altre parole, quella capacità di affascinare attraverso la conoscenza, trasmettere amore per il sapere e contribuire a formare adulti responsabili e consapevoli. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, comunicatecelo via email: inseriremo i vostri credits oppure rimuoveremo  le immagini. Grazie Prof.ssa Chieli, le sue considerazioni e la sua considerazione del rapporto umano, ci fa ben sperare per il futuro. La Didattica a distanza è una Didattica digitale e dunque in questo momento (iniziato improvvisamente, ma destinato a durare a lungo) è l’unica possibile. Leggi gli appunti su testo-argomentativo-sui-pro-e-contro-l'utilizzo-dei-tatuaggi- qui. Pro e contro uso dei devices digitali nella didattica, tema Tema già svolto di italiano riguardante i pro e i contro l'uso dei devices digitali nella didattica, per scuola media. Le riflessioni di una dirigente scolastica mettono in luce alcuni aspetti legati alla didattica a distanza: le criticità legate alla gestione familiare di più figli da parte di genitori in smart working, ma anche i numerosi aspetti positivi legati al ruolo dell’insegnante e non solo…, Dirigente Scolastico Dall’altro, confido che questa stessa esperienza induca a riflettere sull’imprescindibilità della lezione in presenza e sul ruolo fondamentale rivestito dalla scuola quale agenzia educativa essenziale fondata su professionalità spesso sottovalutate, costruite con fatica sul duplice fronte della competenza e della relazione umana. Quali sono invece i contro di questo metodo di studio? l’attivismo americano di Dewey e quello italiano con Maria Montessori ne sottolineano specifici aspetti sul versante educativo, lo strutturalismo americano con Bruner in prima linea ribadisce la centralità dell’allievo nella costruzione mentale della conoscenza attraverso l’esperienza. Riflessioni, queste, particolarmente vere nel caso di alunni in difficoltà, cui a tutto ciò si aggiunge l’ineludibile necessità di una costante individualizzazione del percorso formativo – ed altrettanto vere nel caso dell’infanzia, in cui la scuola del fare, dei campi di esperienza – perché non a caso questo è il nome che contrassegna le aree disciplinari per tale ordine di scuola –  sta esplorando modalità di interventi a distanza che privilegino la relazione, il contatto e la dimensione ludica, come si legge ancora nell’ormai fin troppo citata Nota di cui sopra:  “Per la scuola dell’infanzia è opportuno sviluppare attività, per quanto possibile e in raccordo con le famiglie, costruite sul contatto ‘diretto’ (se pure a distanza), tra docenti e bambini, anche solo mediante semplici messaggi vocali o video veicolati attraverso i docenti o i genitori rappresentanti di classe, ove non siano possibili altre modalità più efficaci. Webinar per la didattica a distanza a libera consultazione di docenti e … È questo il problema: i ragazzi possono ripetere gli argomenti letti ma li comprendono? Perché la lontananza fisica, quando addirittura non l’isolamento, non possono né devono significare abbandono”, Perché in questo essenziale elemento consiste il ‘fare scuola’: insegnare e apprendere, insieme”, . La manifestazione del 26 settembre ha questo come tema”. Sì, perché la difficoltà nella partecipazione alle attività è inversamente proporzionale all’età degli alunni – in altre parole, tanto più piccoli sono gli utenti, tanto minore sarà la loro autonomia, con l’inevitabile conseguenza della necessità di mediazione da parte della famiglia, almeno per gli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, con tutte le implicazioni del caso: genitori che hanno a disposizione un sola postazione dalla quale sono già magari in due a svolgere, a turno, famiglie per le quali  seguire due o tre figli nello svolgimento dei compiti assegnati a distanza diventa un vero e proprio lavoro senza che, è giusto considerarlo, siano spesso in possesso delle abilità specifiche per farlo. Senza che, diciamolo chiaramente, la nostra scuola fosse preparata ad affrontare un’emergenza di questo tipo e portata, con una disomogeneità in questo senso che si carica di connotazioni geografiche e percorre tutto quanto lo stivale. Uno studio sulla conoscenza senza applicazione o senza discussione analitica è arido, non interessa, non stimola. A cosa porta questo? In questi giorni ho assistito a tutta una serie di iniziative messe in campo dagli insegnanti del mio istituto, che fin dall’inizio si sono attivati per avviare forme di didattica a distanza in questa dimensione. Ma se i professori chiedessero l’opinione dei propri alunni circa quello che hanno studiato questo problema sarebbe surclassato. di Stefano Stefanel. Prima di tutto, ci sono i fini enunciati più o meno esplicitamente nei vari DPCM di quello scorso mese di Marzo che difficilmente dimenticheremo, accompagnati dalla Nota 388 del 17/03/2020 sulla didattica a distanza – non sottovalutiamo mai il valore fondante dei fini, perché una qualunque istituzione che operi senza una meta è come un vascello in alto mare che fluttua cieco senza direzione. In questo ritengo sia riposto l’enorme valore aggiunto di un ruolo, quello dell’insegnante, che non si esaurisce nell’esecuzione di un compito predefinito al pari di altre professioni, ma acquisisce significato nella misura in cui si connota come vera e propria missione in cui l’aspetto puramente tecnico e didattico non può in alcun modo prescindere da quello umano e relazionale. Ognuno di noi studenti si ritrova a relazionarsi, in questi giorni, con alcuni docenti che che non solo non capiscono le esigenze e i limiti dei propri alunniin questa situazione ma spesso le ignorano totalmente. scuola. Ciò mi ha dato la misura di quanto preziose siano le energie di cui la scuola dispone, inducendomi ad una duplice riflessione con cui mi avvio alla conclusione delle presenti osservazioni. La sospensione delle attività didattiche in presenza comporta la necessità di individuare strade per non privare gli studenti del loro diritto all’istruzione. E che, ci tengo a sottolinearlo, sta dimostrando la tutt’altro che scontata capacità di mettersi in discussione procedendo per tentativi ed errori, aggiustando il tiro, rivisitando una professionalità in molti casi ormai assestata su cifre consolidate da anni. Dopo il contributo di Gualtiero Grassucci, vi proponiamo una riflessione di Domingo Paola, insegnante di matematica e fisica presso il liceo statale “G. &nbs “Uffa sono scomode” Storia di una classe seconda e delle mascherine: dalla protesta individuale a una protesta collettiva. Così recita ancora la. Ci sono docenti che, non fidandosi dell’attenzione dei propri alunni, chiedono loro (contro ogni norma) di tenere contantemente accesa la webcam per controllare visivamente i propri studenti. In altre parole, quella capacità di affascinare attraverso la conoscenza, trasmettere amore per il sapere e contribuire a formare adulti responsabili e consapevoli. Didattica a distanza. Gent. Inoltre la mole di compiti è aumentata notevolmente. Da un lato, sono convinta che tutto quanto stiamo adesso vivendo. Nonostante i messaggi del Ministero dell’Istruzione e la nuove regolamentazioni interne dettate dai dirigenti scolastici, ci obbligano a stare per 5-6 ore di seguito di fronte allo schermo di un computer. Come iniziare, riflessioni, materiali da cui attingere Ma per me il problema è molto più profondo: non è solo il sistema di valutazione, è ciò che viene valutato. Poco, però, si è chiesto invece sulle opinioni dei ragazzi, quelli più grandi. C’è da dire che ci sono state delle iniziative in merito, per tentare di risolvere il problema, ma ovviamente non si sopperisce totalmente al disagio: nella penisola il 14% degli studenti non può fare lezione, 21% al Sud, dati Istat. Tornando al tema della didattica a distanza, un’ulteriore riflessione è d’obbligo, legata alle modalità di apprendimento in un contesto alterato rispetto a quello tradizionale. Nella consapevolezza che nulla può sostituire appieno ciò che avviene, in presenza, in una classe, si tratta pur sempre di dare vita a ‘un ambiente di apprendimento’, per quanto inconsueto nella percezione e nell’esperienza comuni, da creare, alimentare, abitare, rimodulare di volta in volta”. E se ciò è vero per tutti, diventa fattore imprescindibile per gli alunni della scuola dell’infanzia e primaria – così, se una lezione in qualche modo tradizionale erogata a distanza può funzionare con gli alunni della scuola secondaria di primo e soprattutto di secondo grado, ove tale modalità è più vicina alla consueta strutturazione delle attività scolastiche, ben diverso è il caso degli alunni più piccoli, che hanno bisogno di “fare” – di sperimentare, manipolare, di osservare, classificare, ordinare, seriare e quantificare. Un primo poblema fondamentale della didattica a distanza è la mancanza di rispetto di alcuni professori. E ora? Pro e contro della didattica a distanza di giovannarandazzo (Medie Superiori) scritto il 04.04.20 Siamo in un periodo davvero complicatissimo, come lo ha definito il premier Conte: “il peggiore dopo la crisi del secondo dopoguerra”. Ora più che mai ci stiamo accorgendo del valore educativo del rapporto docente discente, di quanto i nostri ragazzi abbiano bisogno di luce per il raggiungimento di quelle competenze che li aiuteranno ad affrontare la vita. Un altro grande problema che riscontro nella didattica online è il sistema di valutazione, che è un problema già presente nelle nostre scuole anche prima dell’emergenza cornovirus. sulla didattica a distanza - ABSTRACT - Domanda 01 Grado scolastico (Obbligatorio) Risposte 1.933 100% Salta 0 0% ... Uso piattaforme di didattica a distanza 1.209 4% Indico i compiti via chat o mail 1.05 93 % ... a "testare" la loro volontà di far fronte a situazioni che li Adesso i professori non hanno fiducia nei propri alunni perché è molto facile copiare. Tornando al tema della didattica a distanza, un’ulteriore riflessione è d’obbligo, legata alle modalità di apprendimento in un contesto alterato rispetto a quello tradizionale. Non c’è apprendimento senza una costruzione attiva della conoscenza che passi attraverso l’esperienza, costantemente attivata dall’interesse e dalla motivazione. Grazie Primaria Devo dire che sto ottenendo una buona risposta da parte delle famiglie. Non c’è apprendimento senza una. L’obiettivo, in particolare per i più piccoli, è quello di privilegiare la dimensione ludica e l’attenzione per la cura educativa precedentemente stabilite nelle sezioni”. La didattica è stata pensata sulla classe e ha dovuto tener conto delle difficoltà di connessione oltre al fatto che nelle famiglie il numero di device non è spesso sufficiente, in quanto, oltre la didattica a distanza, è in atto lo smart working di almeno uno dei due genitori. Così, da un giorno all’altro le istituzioni scolastiche si sono trovate nella condizione di condurre l’ordinario nella straordinarietà senza soluzione di continuità attraverso una modalità inedita, nel tentativo di raggiungere gli alunni e le famiglie con una strumentazione spesso carente, piattaforme da selezionare ed attivare sulla base di presunte potenzialità didattiche tutte da sperimentare, competenze specifiche del personale docente non omogenee, disposizioni normative che volutamente lasciano spazio ad una libertà di interpretazione e di manovra che a priori contrasta con il criterio di sostanziale uniformità che di fatto da sempre governa scelte ed azioni della scuola pubblica a livello nazionale. che ne abbia segnato l’esperienza come studente e come persona, del quale resta indelebile nel ricordo il valore di educatore attraverso la capacità di coinvolgere e lasciare segni duraturi. Mal di testa, bruciore agli occhi, stanchezza e continua possibilità di distrazione. Studenti e professori hanno carenze nel campo informatico: i primi perché a scuola non si fa informatica, e se si fa è così basilare da non essere produttiva; i secondi perché non hanno corsi di aggiornamento che implementano notevolmente la conoscenza delle tecnologie. A fronte di tutto ciò, non è semplice né scontato che “ogni studente sia coinvolto in attività significative dal punto di vista dell’apprendimento”, come si legge ancora nella Nota n.388, quando diventa difficile insegnare ad apprendere attraverso l’esperienza a distanza, e quando quel rapporto umano tra maestro ed allievo subisce per forza di cose una rivisitazione nella modalità “non in presenza”. Testo Argomentativo: Tema sui social network svolto, introduzione Da alcuni anni i social network hanno completamente preso il sopravvento sulla vita quotidiana di tutti tanto che lo smartphone è diventato un oggetto indispensabile senza il quale ci si sente persi e isolati.

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