È leggenda che Giovanni da Procida (forse effettivamente presente al supplizio) ne raccogliesse il guanto. Dante ricorda Corradino in un passo del canto XX del Purgatorio: «Carlo venne in Italia e, per ammenda[5], Tutte le informazioni più utili, i contatti, la mappa e le statistiche dell'istituto CORRADINO DI SVEVIA - NAPOLI, situato in PIAZZA S. ELIGIO 106, 80100 NAPOLI (NA) Si tratta di una colonna commemorativa in porfido che reca incisa questa frase: «Asturis ungue leo pullum rapiens aquilinumhic deplumavit acephalumque dedit», «Ad Astura il leone rapì l'aquilotto con i suoi artigli,qui gli strappò le piume e lo decapitò.». Il viatico di questi eventi non favorì la solidarietà dei romani verso il fuggiasco Corradino. Sulla lapide ai piedi del gigante Corradino, è scritto: âQui giacciono Corradino di Stouffen, figlio dellâimperatrice Margaret e di Corrado re di Napoli, lâultimo deâ duchi ⦠Era figlio dell'imperatore Corrado IV e di Elisabetta di Baviera. Corrado IV, pur scomunicato da papa Innocenzo IV, aveva affidato a lui l'erede. Innocenzo era intenzionato a offrire il regno di Sicilia a Edmondo il Gobbo, di soli nove anni, figlio di Enrico III d'Inghilterra, ma, vedendosi data la reggenza del regno, sospese l'accordo. Era figlio dellâimperatore Corrado IV e di Elisabetta di Wittelsbach. Stemma attribuito a Corrado nel Codex Manesse. Added to Watchlist. Il padre era Corrado IV, figlio di Federico II, la madre Elisabetta di Wittelsbach (di Baviera). Corradino di Sveviadi Alberto Gentile Corradino di Svevia nacque a Landshut, in Germania, nel 1252. Corradino di Svevia, figlio sedicenne di Corrado IV, scese in Italia chiamato dai ghibellini avversi a Carlo dâAngiò, signore di Napoli e Sicilia. süèvo) agg. Noto anche come Corrado V di Hohenstaufen, duca di Svevia, fu re di Sicilia dal 1254 al 1258 con il nome di Corrado II, e re di Gerusalemme dal 1254 al 1268 con il nome di Corrado III. Re di Sicilia e di Gerusalemme (Wolfstein, presso Landshut, 1252-Napoli 1268). Anche lui, come tutti i suoi predecessori, fu scomunicato. Nella produzione iconografica riguardante Corrado, inoltre, non mancano le opere raffiguranti la decapitazione del sovrano siciliano, affiancato dall'arme di Svevia, d'oro ai tre leoni passanti di nero[10], insegna della casa Hohenstaufen, che fu rappresentativa del ducato di Svevia. Secondo alcune fonti, infatti, una variante dell'arme, fermo restante il metallo del campo, utilizzerebbe, per la croce, l'argento, in luogo del nero[6]. in qualche versione dell'opera dantesca si trova "per vicenda" anziché "per ammenda" ma pare che questa interpretazione non goda dell'approvazione dei più autorevoli dantisti, CORRADINO di Svevia, re di Gerusalemme e di Sicilia, Dell'historia della città , e regno di Napoli, Note di araldica medievale â Una "strana" arma di "stupor mundi", Atti della Società Italiana di Studi Araldici, 11° Convivio, Pienerolo, 17 settembre 1994, Geschichte der Kaiserstadt und ihrer Umgebungen. CAP (codice di avviamento postale) di Via Corradino Di Svevia a Palermo. Ancor oggi a Napoli il ricordo dell'evento di Campo Moricino è (relativamente) vivo tra la gente, anche per le altre "celebri" esecuzioni che da Corradino in poi lì ebbero luogo. Il poeta ottocentesco Aleardo Aleardi gli dedicò una lirica dal titolo Corradino di Svevia. E proprio durante i Vespri gli insorti sventolavano bandiere su cui era raffigurata una testa mozzata, ovviamente quella di Corradino. La vita di Corradino è la morte di Carlo). Processato e condannato a morte, fu decapitato a Campo Moricino (l'attuale piazza del Mercato di Napoli), il 29 ottobre 1268. I resti di Corradino e degli altri giustiziati, come era stato per lo zio Manfredi, non ebbero sepoltura; furono trascinati verso il mare, che dista pochi passi dal luogo del supplizio, e abbandonati, ricoperti solo parzialmente con sassi dal popolo impietosito. Corrado di Svevia o Hohenstaufen, detto Corradino (Landshut, 25 marzo 1252 â Napoli, 29 ottobre 1268), è stato duca di Svevia (1254-1268, come Corrado IV), re di Sicilia (1254-1258, Corrado II) e re di Gerusalemme (1254-1268, Corrado III): fu l'ultimo degli Hohenstaufen regnanti. Figlio di Corrado IV (1228-54), re di Germania, e nipote dellâimperatore Federico II, rimase orfano di padre in giovanissima età , nel 1254. ⦠Ieri sotto le torri della Regione in viale Aldo... â¹hooënÅ¡tà ufënâº. Ancora oggi nelle famiglie Napoletane e soprattutto tra le persone piu anziane, il nome di Corradino suscita un senso di tristezza e tenerezza attribuito alla sfortunata sorte di questo personaggio storico dal nome gentile. Conrad de Souabe (titre original : Corradino di Svevia (L'ultimo degli Hohenstaufen)) est un film italien réalisé par Romolo Bacchini, sorti en 1909.Ce film muet en noir et blanc s'inspire du destin tragique du jeune roi Conrad de Hohenstaufen dit « Conradin » (Corradino Arme di Svevia, insegna rappresentativa del ducato di Svevia, Variante dell'arme di Svevia, d'oro, ai tre leoni passanti di nero, alla zampa destra di rosso. Nel 1250, alla morte del primo re svevo di Sicilia Federico II Hohenstaufen, i titoli regali furono ereditati dal secondogenito Corrado IV, nato dal secondo matrimonio dello stesso Federico con Jolanda di Brienne nel 1228. Visualizza la mappa di Bagheria - Via Corradino di Svevia - CAP 90011: cerca indirizzi, vie, cap, calcola percorsi stradali e consulta la cartina della città: porta con te gli stradari Tuttocittà. Al momento della nascita ... Corradino (Curradino) di Svevia. Giunto a Roma, gli venne tributato un vero e proprio trionfo e molti furono i romani che lo seguirono in battaglia, guidati da Enrico di Castiglia, senatore di Roma che, pur imparentato con l'Angiò e con il beneplacito di questi salito alla guida della municipalità capitolina, abbandonò il partito guelfo-angioino per sposare le sorti ghibelline. Corrado V, chiamato Corradino perchè assunse il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero in giovanissima età, nacque nel 1252, ultimo discendente della casa di Svevia, figlio di Corrado IV e nipote di Federico II. - La dinastia dei Hohenstaufen, così chiamata dal castello da loro costruito (1070) al centro del Württemberg, nel Giura svevo, a 864 m. s. m., ebbe come capostipite il cavaliere svevo Federico di Büren (m. prima del 1094). âCorradino di Sveviaâ Scuola Secondaria di I grado Sede Centrale. Si tratta di uno stemma dal campo d'oro, sul quale è posta una croce trifogliata di nero, con il braccio inferiore più lungo degli altri e il piede aguzzo[6]: è da sottolineare che l'attribuzione di tale arme a Corrado sarebbe in rapporto con il titolo di re di Gerusalemme[6][9]. Tuttavia, dopo la morte dello zio Manfredi, ucciso nella battaglia di Benevento il 26 febbraio 1266, i ghibellini italiani ne invocarono la venuta nella penisola e Corradino nel settembre del 1267 si mosse finalmente alla riconquista del suo regno, passato nel frattempo sotto la corona di Carlo I d'Angiò, il vincitore a Benevento. Le insegne araldiche associate, dalle varie fonti, al giovane sovrano siciliano sono più d'una, anche in virtù dei diversi titoli detenuti da Corrado. Corradino di Svevia era il suo nome. Nino Gallo Fece decapitare Corradino di Svevia: 11: carlodangio: Cosa vedo? Pubblicato ⦠Il compositore italiano Pino Donati gli dedicò un'opera lirica dal titolo Corradino lo svevo nel 1931. Corradino, re di Sicilia per soli quattro anni, dai due ai sei anni d'età , crebbe così in disparte, in Baviera lontano dall'agone italiano, il vero terreno dello scontro tra guelfi e ghibellini, tra papato e impero, il teatro dei trionfi e dei rovesci della straordinaria storia della sua stirpe. La città che poco tempo prima lo aveva trionfalmente accolto, si dimostrò ora ostile allo sconfitto. CORRADINO DI SVEVIA. Incoraggiato dalle vittorie riportate in Toscana sugli Angioini dal suo sodale Federico duca d'Austria e da alcuni rilevanti successi marinari degli alleati pisani, che tra Calabria e Sicilia inflissero perdite ingenti alla flotta angioina, Corradino si illuse di aver facilmente ragione del nemico. Sconfitto nei pressi di Tagliacozzo, Corradino per sottrarsi alla cattura galoppoâ disperatamente , insieme ad alcuni cavalieri , fino alla torre di Astura. In un'altra variante, invece, il campo muta in argento, mentre la croce è di rosso[9]. Lo schieramento ghibellino non resse il colpo e si disperse, subendo la strage. Miniatura del Codex Manesse che illustra il quattordicenne Corradino di Svevia durante una battuta di falconeria. La Scuola Secondaria di 1° grado âCorradino di Sveviaâ, il cui colore distintivo allâinterno dellâIstituto Comprensivo è il verde, è ospitata in un edificio di recente ristrutturazione che si sviluppa su quattro piani.. Allâingresso un pannello in ceramica ricorda Masaniello e i moti del 1647. Il nipote a' superbi imperatori Perseguito venia limosinando Una sola di sonno ora quïeta. Forse in questa statua va trovata l'origine della felicissima scuola abruzzese specializzata nella produzione di pregevoli Madonne, e in generale sculture, lignee. La chiesa oggi dedicata alla vittoria di Tagliacozzo, incastonata nella rocca Orsini, alla sommità del borgo di Scurcola, non è la chiesa originariamente fatta costruire da Carlo d'Angiò, per esaudire il voto fatto in caso di vittoria, ma fu ricostruita in epoca più tarda. Suebus, Suevus]. Ovviamente il Papa non attese lo Staufen a Roma, ma si ritirò a Viterbo. Francesco Mario Pagano scrisse la tragedia Corradino nel 1789. Non ci sono documenti in cui il Papa, che invece più volte aveva rimproverato a Carlo la sua crudeltà e la durezza dei suoi metodi coi quali avrebbe perso il favore del popolo, abbia detto ciò; abbiamo però una lettera di Carlo al Papa in cui gli dice che Corradino ha meritato la fine che spetta ai "persecutori della Chiesa". ÐнглÑйÑÑкий пеÑеклад Ñлова Corradino di Svevia. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 6 feb 2021 alle 11:44. Data la tenerissima età di Corradino, l'uomo forte della fazione sveva non poteva che essere suo zio Manfredi, il quale ne usurpò il trono (la vulgata vuole anche facendo spargere la voce, falsa, della morte del bimbo), ma forse furono le circostanze a fare di suo zio un usurpatore di fatto e, di conseguenza, il re. Grazie a voi la base di definizione può essere arricchita. Dalla rocca Orsini lo sguardo spazia sui Piani Palentini, luogo della battaglia. Sul luogo dove avvenne l'esecuzione fu edificata una chiesa, l'attuale Santa Croce e Purgatorio al Mercato, dove si trova una delle testimonianze più suggestive del triste avvenimento. D'altronde, l'ira di Carlo verso i romani, ritenuti traditori per l'appoggio dato al giovane rampollo degli Hohenstaufen, fu terribile, come atrocemente sperimentarono i cittadini romani fatti prigionieri a Scurcola. Lo scrittore Giuseppe Pederiali pubblicò nel 2009 il romanzo La vergine napoletana, anch'esso ispirato alle vicende dell'epoca. N. 89 - Maggio 2015 (CXX). Celebre sovrano che ha subito catturato l'attenzione degli storici e del popolo, facendo nascere una lunga serie di ⦠Corrado di Svevia o Hofenstaufen, detto Corradino nacque a Landshut il 25 marzo 1252 e morì a Napoli il 29 ottobre 1268 (si le date di nascita e morte sono vere, Corradino visse solo sedici anni ). Corradino di Svevia. Arme di Svevia-Sicilia, adottato per il Regno di Sicilia, Stemma associato a Corrado, in una delle tavole dell'Historia della Città e Regno di Napoli. Soluzioni per la definizione *La città natale di Federico II di Svevia* per le parole crociate e altri giochi enigmistici come CodyCross. Corradino di Svevia Hohenstaufen nacque il 25 marzo 1252 a Landshut in Bassa Baviera. Il trionfo romano fu però effimero. In ogni caso, tutti questi episodi impensierirono non poco la Curia papale, inizialmente assai scettica sulle possibilità di successo del giovane svevo: prova ne siano gli scritti di propaganda denigratoria del tempo dove, per mettere all'erta i guelfi italiani, la Curia prende ad apostrofare Corradino come odioso basilisco, ultimo mostruoso parto della stirpe del drago. La sua discesa (sett. Italo Alighiero Chiusano scrisse il romanzo Konradin nel 1990. Essa presenta, in campo d'oro, i tre leoni passanti, raffigurati con la zampa destra di rosso, ovvero grondante di sangue: la tradizione vorrebbe che tale variazione sia stata introdotta, in seguito alla decapitazione dell'ultimo sovrano degli Hohenstaufen, quale segno di lutto e di vendetta[11]. Per tale insegna, è possibile rinvenire altre due blasonature. Successe al trono alla morte del padre; aveva appena due anni ed era il legittimo erede di ⦠Corradino arrivò in Italia, accompagnato dall'amico e cugino Federico I di Baden-Baden con il quale condivise fino alla morte la sua impresa. Essi, infatti, furono barbaramente massacrati con inumani supplizi. Quanto allo smalto del campo, è plausibile che esso fosse d'argento, o almeno fu tale nelle insegne sotto le quali combatté durante la battaglia di Tagliacozzo[6]. E qui nel sonno ci fu tradito; e quivi Per quanto affaticato occhio si posi, Non trova mai da quella notte il sonno. In quanto figlio di Corrado, re di Germania e di Gerusalemme, nonché re di Sicilia, Corradino era nipote di Federico II di Svevia della casata di Hohenstaufen, che in vita si era trovato in forti contrasti col papa ed era stato definito da questi addirittura âanticristoâ. Ciò che se cronologicamente non è vero - lo zio Enzo, figlio di Federico II, sopravvisse a Corradino, sia pure per veder consumata inutilmente la propria vita nella perpetua prigionia bolognese â è certamente vero sul piano storico: in campo Moricino si consuma l'ultimo atto significativo della stirpe del Barbarossa e dello Stupor Mundi[3]. âCorradino di Sveviaâ Scuola Secondaria di I grado Sede Centrale. 13º) di Pietro I, ritornò in Calabria con gli Angioini e vi ricostruì la fortuna della famiglia. Il padre era Corrado IV, figlio di Federico II, la madre Elisabetta di Wittelsbach (di Baviera). La salma fu recuperata e tumulata in una tomba solo con l'intervento della madre. à invece nella vicina chiesa di Santa Maria del Carmine che sono sepolte le spoglie di Corradino, per decisione della madre: qui è visibile il monumento funebre dello sventurato principe, fatto erigere, secoli dopo, da Massimiliano II di Baviera e disegnato dallo scultore danese Bertel Thorvaldsen. íí² íí¶í² í±í¶íºí²í»íí¶í°í®íí² Via Corradino di Svevia angolo Via Eugenio l'Emiro. Altre strade con CAP 90135. - Figlio naturale (n. 1232 - m. Benevento 1266) dell'imperatore Federico II e di Bianca Lancia, poi legittimato. Alla morte di Federico (1250) divenne reggente per l'imperatore Corrado IV (1228-1254), suo fratellastro; nel 1258 scavalcò i diritti del nipote Corradino e si fece ... Carlo I d'Angiò re di Sicilia. Questo è sufficiente per compilare la vostra definizione nel modulo. Il poeta arcadico salentino Antonio Caraccio (Nardò 1630 - Roma 14.2.1702) scrisse una tragedia intitolata Corradino (1684) in cui imita la scena dei terrori notturni di Alvida nel Torrismondo del Tasso. Corrado di Svevia, detto Corradino per la sua giovanissima età, nacque a Landshut, il 25 marzo 1252 e morì a Napoli il 29 ottobre 1268. Venne ben accolto a Verona, a Pavia e specialmente a Pisa, città da tempo legatissima alla sua casata e senza oscillazioni di fede ghibellina, se si eccettua l'appoggio pisano dato inizialmente a Ottone IV di Brunswick, antagonista di Federico II nell'ascesa al trono imperiale. Corrado di Svevia o Hohenstaufen, detto Corradino ( Landshut, 25 marzo 1252 â Napoli, 29 ottobre 1268 ), è stato duca di Svevia ( 1254 - 1268, come Corrado IV ), re di Sicilia ( 1254 - 1258, Corrado II) e re di Gerusalemme ( 1254 - 1268, Corrado III ): fu l'ultimo degli Hohenstaufen regnanti. Inseguito dai suoi nemici, affranto dalla fame e dalla stanchezza, il disgraziato giovane chiese asilo nel castello dâAstura, sul golfo di ⦠Noto anche come Corrado V di Hohenstaufen, duca di Svevia, fu lâultimo sovrano della illustre dinastia: con lui si estinguerà, in pratica, la discendenza diretta. Corrado di Svevia o Hohenstaufen, detto Corradino (Landshut, 25 marzo 1252 â Napoli, 29 ottobre 1268), è stato duca di Svevia (1254-1268, come Corrado IV), re di ⦠I pisani misero a sua disposizione danaro e soprattutto la loro potenza marinara. La tragica fine dell'ultimo degli Svevi commosse in ogni tempo letterati e artisti, che circondarono di un alone romantico la sua personalità . Fu duca di Svevia, re di Sicilia e di Gerusalemme. Che si riferisce o appartiene alla Svèvia, regione della Germania sud-occid. Sono i consueti toni apocalittici e di taccia di Anticristo, cui tutti gli Hohenstaufen, in primis il grande Federico II, dovettero sottostare. Era pronipote dellâimperatore Federico Barbarossa. Ma il 23 ag. Con il di lui figlio Federico I di Staufen (n. 1050 circa - m. ... Manfrédi re di Sicilia. Corradino di Svevia era il suo nome. A proposito dell'apoteosi romana, il grande storico Ernst Kantorowicz ebbe a considerare che ciò che non era mai riuscito al grande Federico, trionfare a Roma, riuscì al piccolo Corradino. Corradino crebbe in Baviera e senza padre, morto quando aveva appena due anni, mentre sul trono italiano sedeva illegittimamente Manfredi di Sicilia. Ristorante Al Corradino di Svevia, Tagliacozzo: su Tripadvisor trovi 75 recensioni imparziali su Ristorante Al Corradino di Svevia, con punteggio 3,5 su 5 e al n.25 su 42 ristoranti a Tagliacozzo. CORRADINO di Svevia, re di Gerusalemme e di Sicilia Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 29 (1983) Nacque il 25 marzo 1252 nel castello di Wolfstein (nella Bassa Baviera a nordest di Landshut), del quale oggi restano soltanto poche vestigia, dal re dei Romani Corrado IV, figlio dell'imperatore Federico II, e da Elisabetta di Wittelsbach, figlia del duca di Baviera, Ottone II. Corradino fu sconfitto dopo un'apparente vittoria iniziale: è documentato che un nobile di parte angioina abbia indossato in battaglia le vesti di Carlo, esponendone le insegne. Corradino si diresse quindi verso il sud e giunto alle porte del suo regno, ai Piani Palentini, tra Scurcola Marsicana e Albe, venne finalmente a contatto con le schiere di Carlo d'Angiò. - Figlio (n. 1226 - m. Foggia 1285) di Luigi VIII di Francia, ebbe la contea d'Anjou e del Maine. E qui nel sonno ei fu tradito; e quivi Per quanto affaticato occhio si posi, Non trova mai da quella notte il sonno. La reggenza passò a papa Alessandro IV. GLI ULTIMI HOHENSTAUFEN LA TRISTE SORTE DI CORRADINO DI SVEVIA di Federica Campanelli . Caduto questo combattente, i ghibellini ebbero l'illusione di aver ucciso l'odiato francese e di avere in pugno la vittoria. - Figlio (Wolfstein presso Landshut 1252 - Napoli 1268) di Corrado IV e di Elisabetta di Baviera; ultimo degli Hohenstaufen. Anche lo storico tedesco Ferdinand Gregorovius dedicò alcuni versi alla vicenda del giovane principe svevo. Corradino di Svevia era il suo nome. Corradino di Svevia. найÑеÑÑ, Ñк вимовлÑÑÑÑÑÑ Ñлово Corradino di Svevia (ÐÑалÑйÑÑка) ноÑÑÑм мови. Sconto 5% e Spedizione gratuita per ordini superiori a 25 euro. Ma fu sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo. Riuscì a fuggire, ma veniva catturato presso Torre Astura e consegnato al re di Sicilia, che lo faceva condannare formalmente a morte in Napoli da un tribunale e lo giustiziava (29 ott.). Il codice di avviamento postale di la strada Via Corradino Di Svevia a la città di Palermo è: Mappa di Via Corradino Di Svevia in Palermo. mausoleo di Corradino di Svevia. Le risposte per i cruciverba che iniziano con le lettere I, IE. A metà dellâOttocento, Massimiliano II di Baviera fece realizzare da Peter Schopf, allâinterno della chiesa del Carmine, un monumento con i resti di Corradino su disegno del danese Bertel Thorvaldsen. Acquistalo su libreriauniversitaria.it! Corradino di Svevia. Fu invece tradito da Giovanni Frangipane, della omonima prestigiosa famiglia, signore del luogo, e consegnato a Carlo d'Angiò[2]. Ancora un'altra chiesa reca un'interessante testimonianza della vicenda di Corradino, vista, per così dire, dalla parte opposta: è l'abbazia di Santa Maria della Vittoria a Scurcola Marsicana, della quale rimangono solo ruderi. E qui nel sonno ei fu tradito; e quivi Per quanto affaticato occhio si posi, Non trova mai da quella notte il sonno. L'ultimo ghibellino, Libro di Antonio Parlato. Il fratellastro di Corrado IV, Manfredi, si recò dal pontefice per far valere subito la sovranità del nipote, ma il Papa obiettò che Corradino era troppo piccolo e, fino all'età adulta, al Papato sarebbe spettata la reggenza. - Con la sua tragica vicenda umana Corradino di Svevia rappresenta insieme la fine della casa sveva e la conclusione del mortale duello che la Chiesa aveva iniziato con Federico II per sganciare il regno di Sicilia dall'Impero. Vita Corradini, mors Caroli (La morte di Corradino è la vita di Carlo. Raggiunta con i suoi compagni Torre Astura, località del litorale laziale nei pressi di Nettuno, Corradino tentò di prendere il mare, probabilmente diretto verso la fedelissima Pisa. Il nipote di superbi imperatori Perseguito venia limosinando Una sola di sonno ora quïeta. lo svevo, sottodialetto dellâalemanno.... loc. âPresaâ l'Urbe, Corradino valutò l'ipotesi di espugnare Viterbo e fare prigioniero il Papa, ma desistette, seguendo così l'esempio di suo nonno Federico, più volte trovatosi di fronte al dilemma se far cessare l'odio curiale mettendo in ceppi direttamente il Pontefice, ma sempre dissuaso dal compiere questo passo dalla facile previsione del disastro propagandistico che un'azione del genere avrebbe causato. Insomma, con la morte di Corrado forse parve naturale che il comando dovesse essere di Manfredi e certo il principe di Taranto non si fece troppi scrupoli legalistici. Nacque il 25 marzo 1252 nel castello di Wolfstein (nella Bassa Baviera a nordest di Landshut), del quale oggi restano soltanto poche vestigia, dal re dei Romani Corrado IV, figlio dell'imperatore Federico II, e da Elisabetta di Wittelsbach, figlia del duca di Baviera, Ottone II. La lastra frontale del basamento su cui poggia la statua di Corradino reca incisa la dedica del duca di Baviera che definisce il giovane re âl'ultimo degli Hohenstaufenâ. Anche a sud la discesa di Corradino risvegliò entusiasmi filo-svevi e in particolare nella enclave musulmana di Lucera, i cui guerrieri, ancora una volta, si dimostrarono fedelissimi agli Staufen e alla memoria di Federico II, del quale erano stati per decenni la temibile guardia scelta.