E di sua madre, Maxima d'Olanda, stilosa ed elegante. C’è poi un continuo passaggio tra presente e passato, espresso da imperfetti e passati remoti (“arsi” e “vidi”). Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 23 feb 2021 alle 16:43. Il parto avvenne infine nella notte fra il 2 e il 3 gennaio 1497, ma né la madre né il figlio sopravvissero. Beatrice d'Este, che vinse la rivale, Genealogie des ducs de Modene et Ferrare - Maison d'ESTE, Giovanni Francesco II Pico della Mirandola, Cimitero monumentale della Certosa di Ferrara, Linea di successione al trono di Modena e Reggio, Medaglia per la disciolta Brigata Estense, Biblioteca Estense universitaria di Modena, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Beatrice_d%27Este&oldid=118851221, Voci biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, Il terzogenito, anch'esso maschio, nacque morto e, non essendo stato battezzato, non poté essere riposto con la madre nel sepolcro. Laura strappa il cuore a Petrarca, Alle tredici del giorno successivo entrarono in città attraversando il ponte di Castel Tedaldo, percorsero la via Grande e la via dei Sabbioni circondati da una folla acclamante raggiungendo il Castello dove furono accolti dai duchi di Ferrara. [34] Era certamente amante del lusso tanto che il solo guardaroba nelle sue camere presso il castello di Pavia conteneva ben 84 abiti oltre a innumerevoli altri oggetti di valore. Alla fine il duca Ercole dovette avere pietà del vecchio e fedele servitore, in quanto Milano ebbe un nuovo ambasciatore nella persona di Antonio Costabili, e il Trotti figura negli anni successivi altrove e con ben altro incarico. 13-17, Delle relazioni di Isabella d' Este Gonzaga con Ludovico e Beatrice Sforza, «Tutti sentono che questa lettera non è una delle solite partecipazioni mortuarie a frasi fatte. Ma oggi aggiungiamo un pezzo all'albero genealogico con la contessa Eloise di Orange Nassau, ovvero la cugina delle figlie dell'attuale re . In tempi moderni le è stato intitolato uno dei viali alberati lungo i bastioni di Milano (Viale Beatrice d'Este). Avere un dispositivo quando serve – conclude – significa, letteralmente, ridar vita ad una persona andata in arresto cardiaco. [40] Così iniziava la lenta diaspora dei poeti, degli artisti e dei letterati milanesi, costretti, specialmente dopo la definitiva caduta del Moro, a cercar fortuna altrove. Sposò Ludovico il Moro[1] nel 1491 divenendo così duchessa di Milano e duchessa di Bari. Il doge la invitò a salire bordo del Bucintoro che si diresse verso il Canal Grande seguito da due trireme riccamente decorate e da decine di altre navi minori. Ad ogni modo la corte di Milano era una corte che amava le burle e Beatrice in particolare, avendo evidentemente ereditato dai parenti Aragonesi anche la crudeltà, le gradiva di belle pesanti, se Ludovico scrive ch'ella una mattina si divertì insieme alla cugina Isabella a buttar le sue dame giù da cavallo. Il duca di Ferrara desiderava ardentemente un erede maschio, pertanto … Nella Contrada degli Armorari gli armaioli milanesi schierarono due lunghe file di cavalieri in armatura completa in groppa a cavalli bardati che disposti in quel modo sembravano essere veri. [27] L'imperatore si trattenne poi per qualche tempo a Milano, in rapporti strettamente amichevoli coi due duchi, la cui compagnia dichiarava essere la sola che desiderasse. Il 31 maggio visitò l'Arsenale, dove trovò schierate un centinaio di galee, e l'isola di Murano mentre il 1º giugno la basilica di San Marco e il Tesoro. Scrive infatti a tal proposito di Ludovico l'Anonimo Ferrarese: "tuto il suo piacere era cum una sua fante, che era donzella de la moie [...] cum la quale el non dormiva già boni mesi, siché era mal voluto". Le differenze tra Dante e Petrarca sulla figura femminile Continuiamo il nostro confronto tra Dante e Petrarca parlando del loro rapporto con la figura femminile. Il giorno dopo fu accolta da Gian Galeazzo Maria Sforza e da Isabella d'Aragona poche miglia a sud della città ed accompagnata per una colazione presso il refettorio della basilica di Sant'Eustorgio. [7] Per scusarsi dei continui rinvii, nell'agosto del 1490 inviò Francesco da Casate a Ferrara per offrire in dono alla promessa sposa "una bella collana cum perle grosse ligate in fiori d'oro et uno bello zoglielo da atachare a dicta collana, nel quale è uno bellissimo smiraldo de grande persona, et uno balasso[8] et una perla in forma de un pero".[9]. Il corteo avanzò annunciato da quarantasei coppie di trombettieri in mezzo ad una folla festante sino al castello dove ad attenderlo vi erano Bona di Savoia le due figlie Anna Maria Sforza e Bianca Maria Sforza insieme a molte delle più belle dame della città. Apprezzava i poemi cavallereschi provenzali e il ciclo carolingio così come la rappresentazione di commedie e tragedie greche di cui il padre era grande appassionato. [...] o quanto el viver senza te mi dole! Questo non fu possibile perché era già stata promessa in sposa a Francesco Gonzaga, marchese di Mantova. Discendente di operai provenienti dall'Umbria (per parte paterna) e di coloni provenienti dal Veneto (per parte materna), giunti nel Lazio per la bonifica dell'Agro Pontino, Pennacchi è parte di una famiglia numerosa con sette figli; tra cui il giornalista Gianni Pennacchi e l'economista e politica Laura Pennacchi.Si dedica alla politica sin da giovanissimo, ma, a differenza … Il 19 settembre Eleonora diede alla luce Ferrante ma subito dopo le giunse notizia che il marito era stato nominato capitano generale dell'esercito fiorentino quindi fu costretta a ritornare rapidamente a Ferrara per amministrare lo stato in sua assenza. XV sec. ), Benché la visione della vita di Petrarca sia di tipo laico e anticipatrice di molti aspetti umanistici, è innegabile che nel poeta il tema, ), mentre in altri testi la bellezza della donna viene descritta coi tratti tipici della bellezza "demoniaca" che in quanto tale conduce alla tentazione e al peccato (, , in cui gli specchi in cui Laura si ammira sono detti essere stati fabbricati nell'abisso infernale, Petrarca e Laura come la dea Venere (dis. Nel pomeriggio il Moro illustrò a Beatrice, Isabella e Alfonso le meraviglie del castello di Pavia, in particolare la biblioteca, l'armeria e la sala degli specchi. Quando poi, ai tempi della prima invasione francese, Beatrice percepì le prime divergenze di interessi fra i due - Ercole era rimasto ufficialmente neutrale, ma propendeva per i francesi, Ludovico invece si era schierato con la Lega Santa - se ne mostrò parecchio amareggiata e non esitò, pur con la solita filiale reverenza, a rimproverare il padre per non aver voluto mandare loro gli aiuti richiesti e ad offrire il proprio sostegno al marito. Alcuni storici negli anni interpretarono erroneamente questo passo, credendo che il Muratori volesse fare intendere che Beatrice avesse avvelenato Bianca Giovanna per vendetta nei confronti di Galeazzo, il quale offriva il proprio palazzo agli incontri segreti tra Ludovico e Lucrezia Crivelli, e che pertanto Galeazzo si fosse alla medesima maniera vendicato. Le fonti più affidabili da cui è possibile dedurre il vero aspetto di Beatrice sono il busto marmoreo di Gian Cristoforo Romano, esposto al Louvre, che la raffigura all'età di quindici anni, e la Pala Sforzesca conservata a Milano nella Pinacoteca di Brera, dove viene rappresentata ventenne con un aspetto che corrisponde alle descrizioni riportate dagli storici suoi contemporanei. [12] Tra il 26 e il 28 gennaio si tenne la giostra a cui parteciparono un gran numero di personalità illustri tra cui lo stesso Gian Galeazzo Maria Sforza, Annibale II Bentivoglio, Giovanni Francesco II Pico della Mirandola, Bonifacio III del Monferrato e Francesco II Gonzaga, tutti con vesti e armature dalle fogge mirabili o stravaganti. [3] Possa essere questa dunque la maggior prova che Beatrice ricambiò l'amore del marito con la medesima sincerità e che se pure gli perdonò tutti i suoi numerosissimi sgarbi, non altrettanto fu disposta a tollerare che un'altra donna prendesse il posto ch'era suo di diritto e che, dopo tutto ciò ch'ella aveva fatto per Ludovico, egli la ringraziasse umiliandola pubblicamente. Seguì una magnifica festa in casa dei Della Torre. In questa occasione Ercole d'Este mostrò al Moro lo stato dei lavori dei suoi ambiziosi piani di abbellimento ed espansione ed abbellimento della città, la cosiddetta Addizione Erculea che varrà a Ferrara il titolo di "prima città moderna d'Europa".[22]. Ludovico il Moro, duca di Bari nella primavera del 1480 avviò una trattativa con Ercole I d'Este per ottenere la mano della figlia primogenita Isabella. Ludovico volle che il matrimonio si celebrasse a Pavia e non a Milano per non dare l'impressione di voler prevaricare Gian Galeazzo Maria, legittimo duca di Milano, che aveva sposato Isabella d'Aragona in Duomo alcuni mesi prima.[10]. ), Petrarca si ispira largamente alla tradizione poetica precedente e certo tra i suoi modelli vi sono la lirica trobadorica e lo, (si veda sopra). È assolutamente errato il giudizio di alcuni studiosi i quali ritengono che Beatrice non avesse avuto alcun ruolo nella politica del ducato, riducendola di fatto a "modesta e financo piacevolina" sposa del Moro, come egli stesso la descrive in una lettera scritta poco dopo le nozze. La mattina del 27 maggio la piccola flotta costeggiò il Lido e raggiunse verso le cinque di pomeriggio il forte di Malamocco, dove fu annunciata da colpi di cannone e accolta da una delegazione di ventiquattro patrizi veneziani su tre barconi riccamente decorati. Mentre Carlo, dopo la conquista di Napoli, si trovava ancora nel regno, in una situazione di grave tensione, l'11 Giugno 1495, contravvenendo agli ordini del re, Luigi d'Orléans occupò la città di Novara coi propri uomini e si spinse sino a Vigevano, minacciando concretamente di attaccare Milano con l'intenzione di usurpare il ducato, il quale riteneva suo di diritto essendo egli discendente di Valentina Visconti. In seguito il corteo imperiale e quello milanese effettuarono una gita a Bormio visitandone le terme. [20], Il 4 febbraio 1495 nacque Sforza Francesco, così chiamato in onore del defunto zio paterno Sforza Maria Sforza, cui Ludovico era stato molto affezionato, e del nonno Francesco Sforza, il quale venne battezzato dalla zia Isabella d'Este con ben quindici nomi, ma fu poi chiamato sempre e solo Francesco. ché se a felice già foste acra e bruna, / Proprio perché si fidava ciecamente di lei, Ludovico le concedeva una grande libertà e le affidava il compito d'intrattenere sovrani e dignitari stranieri. Laura Dean continua a lasciarmi è il graphic novel edito da Bao Publishing, nato dalla penna di Mariko Tamaki, già sceneggiatrice di E la chiamano estate, e dai pennelli della talentuosissima Rosemary Valero-O’Connell. dove reposte son quelle caste ossa / Giunto giugno, tuttavia, Ludovico rinviò ancora una volta il matrimonio per mezzo di Galeazzo Sanseverino, sconcertando i duchi di Ferrara che a questo punto dubitarono della sua reale volontà di sposare Beatrice. Paolo Giovio la descrive invece superba, intromettente nelle faccende di governo, nel dispensare uffici e negli affari della giustizia anche se è l'unico autore a parlarne in questi termini. Il viaggio riprese il mattino del 14 e verso le quattro e mezza del 15 gennaio la piccola flotta approdò presso il porto fluviale di Pavia. Effettivamente è da notare che Bianca Giovanna, sino ad allora in salute, iniziò a stare male subito dopo essersi recata nelle contee di Bobbio e di Voghera, dov'era probabile vivesse ancora suddetta Francesca, e che questa donna avrebbe avuto tutte le ragioni per desiderare la rovina del Moro. / Le fatiche venatorie dovettero tuttavia in quell'occasione fruttarle un nuovo attacco di febbri malariche che già l'avevano colpita l'anno precedente e che stavolta resero difficoltosi i mesi centrali della gravidanza, pur senza danneggiare il nascituro né complicare il parto. Alla sua morte, come scrisse il Calmeta, "ogni cosa andò in ruina e precipizio, e di lieto paradiso in tenebroso inferno la corte se converse, onde ciascun virtuoso a prender altro cammino fu astretto". Vita e splendori di Isabella d'Este alla corte di Mantova, Leonardo da Vinci e tre gentildonne milanesi del secolo XV, «Cecilia Gallerani e Lucrezia Crivelli soddisfacevano a Lodovico le aspirazioni del cuore e dei sensi, Beatrice era sprone alla sua ambizione. Era anche eccellente cavallerizza e dimostrò soprattutto in queste occasioni di possedere un carattere spavaldo e spericolato, tanto da mettersi in pericolo di vita più d'una volta, come quando nell'estate del 1491 durante una battuta di caccia la sua cavalcatura fu urtata da un cervo imbizzarrito. Essendo stata cresciuta dal nonno Ferrante, spagnolo di nascita, Beatrice da bambina era abituata a esprimersi in un miscuglio di catalano, castigliano ed italiano, abitudine che sembra non abbia conservato da adulta. Composto tra il 21 e il 30 maggio 1824, il dialogo è uno dei testi più speculativi delle Operette morali e affronta il nodo centrale del cosiddetto "pessimismo cosmico" di Leopardi, ovvero il rapporto tra l'uomo e la natura "matrigna" che non solo non procura il minimo piacere alle sue creature, ma sembra aver creato un mondo fatto apposta per dar loro dolore e … Si aggiunga poi a queste asserzioni anche l'effettiva deriva dello stato sforzesco seguita alla morte di Beatrice. Quella donna rapita ai vivi mentre era ancora così giovane, mentre era l'anima di tutte le imprese e i diletti del marito, madre da pochi anni di due fanciullini adorati, colpì il cuore di tutti.», La signora del Rinascimento. Ben presto, resosi conto che i propri progetti non erano andati come previsto, Ludovico abbandonò l'alleanza coi francesi e si unì alla Lega Santa, espressamente formatasi fra le varie potenze italiane per scacciare gli stranieri dalla penisola. sareste or dolce a me in tal caso extremo. perché a mia carne lacerata e scossa / Fu così chiamata in onore di Beatrice d'Este, sorella di Ercole, e Beatrice d'Aragona, sorella della duchessa Eleonora. Amava in particolar modo ascoltare il commento della Divina Commedia di Antonio Grifo, passione condivisa anche dal marito che spesso si fermava con lei ad ascoltarne le letture. Fu suonatrice di viola, liuto e clavicordo, costruiti per lei dal pavese Lorenzo Gusnasco, uno dei migliori liutai della sua epoca. [4] Non conosciamo quali furono le reazioni di Beatrice alla separazione, ma certo dovette trattarsi per lei di un evento traumatico, se è vero che non conosceva altra casa che quella di Napoli e che solo lì le fu per la prima volta dimostrato affetto. né so più dove fermare el pensier mio.». Le fu dedicata dal marito la Pusterla Beatrice, una delle porte minori della città, che si trovava a Brera. Quest'ultimo infatti, subito dopo la partenza della nipote, scriveva amareggiato alla figlia Eleonora: "Dio sa quanto ne è rencresciuto, per lo singulare amore li portavamo per le virtù sue [...] che videndo epsa et havendola in casa ne pareva haverce vui". Monza ha sconfitto lo Zok per 3-1 (18-25; 25-19; 25-14; 25-18) e si è così qualificata alle semifinali della CEV Cup 2021 di volley femminile, la seconda competizione europea per importanza. Il 2 gennaio il corteo giunse a Brescello dove si riunì con Alfonso e il giorno dopo accolse l'arrivo di Isabella d'Este, marchesana di Mantova, con il suo seguito di cinquanta persone e trenta cavalli. Evidentemente l'intromissione di Beatrice in certe faccende non dovette garbare molto al marchese di Mantova suo cognato, allora capitano generale della Lega, se questi ad un certo punto invitò non troppo gentilmente il Moro a rinchiudere la moglie "ne li forzieri". Ludovico s'affrettò a chiudersi con la moglie e i figli nella Rocca del Castello di Milano ma, non sentendosi ugualmente al sicuro, meditò di abbandonare il ducato per rifugiarsi in Spagna. Ludovico dal canto proprio era sinceramente innamorato della moglie, sebbene abbia continuato ad avere amanti anche dopo il matrimonio, come d'altronde la maggior parte dei signori dell'epoca. Ludovico rispose alle minacce lasciando via libera a re Carlo VIII di Francia di scendere in Italia per conquistare il regno di Napoli, il quale costui riteneva proprio di diritto, essendo stato sottratto dagli Aragonesi agli Angiò. Il Calmeta, suo fedele e affezionato segretario, ne lodò l'ingegno, l'affabilità, la grazia, la liberalità, esaltò la sua corte di gentiluomini, musici e poeti, e addirittura con queste struggenti parole ne pianse la morte nella sua opera più famosa: «Tolto m'ha morte el ben, spietata e cruda, / E ancora una volta si è tornati a parlare della tanto chiacchierata relazione tra Paolo Brosio e Marialaura De Vitis. Beatrice visse così nella città partenopea per otto anni, affidata alle cure della balia Serena e della colta e virtuosa zia Ippolita Maria Sforza, e crebbe fra la residenza ducale di Castel Capuano, dove abitava col fratello minore e coi suoi tre cugini, Ferrandino, Pietro e Isabella, e la residenza reale di Castel Nuovo, dove risiedevano il re e la regina di Napoli. Ludovico accolse la sposa sulla banchina aiutandola a scendere dalla nave, circondato da molti illustri nobili milanesi poi il corteo attraversò il Ponte Coperto giungendo infine al castello. Ludovico, affranto, lo fece pertanto tumulare sopra la porta del chiostro di. Il perché non si dice, potendosi solamente osservare, che per attestato d'esso Corio era morta poco tempo prima Bianca bastarda d'esso Duca Lodovico, e moglie di Galeazzo suddetto. Quantunque assai religiosa, Beatrice non fu austera per quanto riguardava le questioni carnali: ella sapeva bene che le guerre non si vincono soltanto con le armi e per tale motivo alcune delle damigelle del suo seguito avevano il compito d'intrattenere sessualmente i sovrani e i dignitari stranieri ospiti della corte. non concedette per extrema pace / Il 23 luglio 1494 ella accolse dunque a Milano il duca Luigi d'Orléans, cugino del re di Francia, il quale giungeva in Italia con le avanguardie dell'armata francese, quindi, l'11 Settembre dello stesso anno, si recò in Asti per incontrare Carlo VIII in persona.