Secondo tale interpretazione infatti, uno Stato laico è agnostico, dove le religioni, le ideologie o la morale di una parte anche maggioritaria della popolazione non devono influire sulla società nel suo complesso, ma hanno valore solo per le persone, e al limite per le comunità formate da quelle persone che credono in una certa religione, in una certa ideologia o in una certa morale. b. Dottrina filosofica intorno al bene e al male; è sostanzialmente lo stesso che etica (o filosofia morale): trattato, professore, corso di m.; con denominazioni limitative, riferentisi spesso al filosofo che l’ha elaborata, alla scuola filosofica, alla religione in cui si è formata: m. epicurea, stoica; m. utilitaristica (v. utilitarismo); m. cristiana, evangelica; Osservazioni sulla m. cattolica, opera di A. Manzoni. Nei casi in cui se ne parla, si abbassa lo sguardo e il tono della voce. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. : certezza m., che nasce non tanto da prove di fatto o da evidenza teoretica quanto da intima convinzione, e può divenire principio di azione; e analogam. b. Nell’uso com., di cosa che è conforme a una norma morale ritenuta universalmente valida, o che non offende, in un dato contesto storico e sociale, i principî morali correnti (contrapp. La parola laicità, in senso politico e sociale, denota la rivendicazione, da parte di un individuo o di una entità collettiva, dell'autonomia decisionale rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui. Tale uso è semanticamente scorretto, in quanto laico ha significato di svincolato dall'autorità confessionale, ma non inficia la pratica di una particolare credenza religiosa. Si riscontrano punti di vista diversi sul significato dei termini 'laicità e "laicismo"[4]. fabula docet: v. fabula): se vogliamo trarre la m., da un discorso, da un’esperienza vissuta; la m. della favola, anche in frasi scherz. - ■ agg. Cfr. Le due parole: Etica e Morale, sono da molti considerate sinonimi, ed in realtà possiamo analizzare solo le sfumature di significato che le caratterizzano. Ora, annuncia il ministro dell’Istruzione Vincent Peillon, dovrebbe arrivare anche in Francia. Laico è, in questo senso, chi ritiene di poter e dovere garantire incondizionatamente la propria e l'altrui libertà di scelta e di azione, particolarmente in ambito politico, rispetto a chi, invece, ritiene di dover limitare la propria libertà secondo gli ammaestramenti dell'autorità di un credo religioso. È la sintesi di un percorso storico-culturale lungo ma che si è espresso maggiormente solo negli ultimi due secoli.L’espressione giustizia sociale si sente spesso nei dibattiti politici ma cos’è e cosa significa nessuno lo spiega mai. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. Quest'indipendenza dalla religione si traduce, almeno in occidente, come indipendenza dal cristianesimo e dai suoi valori. Con il progredire della società e, soprattutto, delle nuove tecnologie che attribuiscono all’uomo la possibilità di intervenire sull’evolversi dello studio e dell’ambiente, molti studiosi si sono posti il problema della regolamentazione dello sviluppo degli studi scientifici sia in fase di ricerca sia in quella di utilizzo. moralis, der. È quella che ha una visione ottimistica dell'uomo, visto come capace di compiere un cammino costruttivo e di esserne protagonista. Fu Kant che pervenne alla fine del 700, a dare compiuta affermazione alla morale laica. Poiché, inoltre, le querelle sulla laicità sorgono quasi esclusivamente su temi di etica, e non riguardo interventi delle varie confessioni religiose su questioni sociali, si vedano etica e secolarizzazione dell'etica. 8) né in una legge morale naturale, 9) né in una legge eterna di Dio, 10) né in precetti etici assoluti capaci di fungere da fondamento oggettivo o immutabile dei nostri comportamenti . Ma, nel linguaggio moderno, per morale laica s'intende una morale “non confessionale”, che non faccia riferimento a nessuna forma di teologia morale. Con riferimento al rispetto delle norme morali, cioè al comportamento soprattutto di una collettività: m. rigida, m. rilassata; doppia m., espressione che è stata usata a designare l’atteggiamento e il comportamento di sette o di correnti religiose le quali, mentre esigono che il singolo, nella sua interiorità, rispetti le istanze più severe della morale, nello stesso tempo, inserendolo in un sistema di rapporti sociali e politici, gli impongono di adeguare la sua condotta esterna alle esigenze della società, comunque egli senta nell’interiorità della coscienza; m. professionale (più com. morale 1 agg. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 16 set 2020 alle 08:14. Giovanni Fornero ha distinto fra due accezioni di fondo del termine "laicità": una larga (o debole) di tipo metodologico-formale, comune a credenti e non credenti e propria dello Stato pluralista, e una ristretta (o forte) di tipo ideologico-sostantivo, propria dei non credenti [5], che coincide col laicismo. Il progredire della società e, soprattutto, delle nuove tecnologie attribuiscono all’uomo la possibilità di intervenire sull’evolversi dello studio e dell’ambiente. di mos moris "costume"]. Con uso assol. Giustizia sociale, è la realizzazione del diritto e insieme della società. E con riferimento a scritti attinenti la filosofia morale: Opere m. (lat. Tali articoli non trovano una corrispondente formulazione nella legislazione di tutti gli altri paesi europei. ◆ Avv. La laicità rifiuta pertanto qualunque forma (palese od occulta) di imposizione dogmatica e la pretesa di determinare le proprie scelte morali ed etiche al di fuori di una critica o un dibattito. In altri termini: la democrazia non può essere usata per negare i diritti delle minoranze. La morale laica non è un sistema di valori contrapposto ad un altro, ma è la dimensione della libertà, ovvero il regno della libertà nella reciprocità delle libertà. Pertanto l'interesse della neutralità dello Stato è al di sopra di qualsiasi fede o confessione religiosa, un esempio è l'esposizione di simboli religiosi in luoghi pubblici. In senso morale indica l'apertura, da parte dell'individuo, a punti di vista svincolati dall'autorità religiosa ritenuta depositaria di un diritto divino, ma non necessariamente contrari ad essa. Nel corso del XIV secolo, con lo scisma d'Occidente, tramontò l'idea universalistica del papato come potere superiore e riconosciuto da tutta la Cristianità europea, con il culmine durante il conflitto tra il re di Francia Filippo il Bello e Bonifacio VIII che portò alla dura umiliazione del pontefice con lo "schiaffo di Anagni" e l'elaborazione della teoria del regalismo da parte dei giuristi della corte di Filippo. In sostanza dipende da cosa intendi per principi fondanti. Quella ... Dove finalmente, potremmo riappropriarci del significato originario della parola ethos, come "posto del vivere concreto", per essere creatori di norme che Negli ultimi anni, d'altro canto, in alcuni ambiti, e in particolare quello ecclesiastico, si è diffuso l'uso dei due termini per definire differenti idee di separazione di Stato e Chiesa: In quest'ottica spesso si ritiene che alcuni valori di origine naturale (cioè, considerata la storia italiana, ispirati al pensiero giudaico-cristiano, alla filosofia greca e al diritto romano), come ad esempio il matrimonio monogamico (fra due sole persone), esogamico (tra due persone non imparentate tra di loro) ed eterosessuale (fra persone di sesso diverso), possano essere parte integrante dei fondamenti condivisi dello Stato. La laicità sostiene l'indipendenza del pensiero da ogni principio morale ed etico, quindi indirizza il dibattito, il confronto e l'apertura, all'autonomia delle scelte personali in ogni settore (politico, sociale, spirituale, religioso, morale). 2. s. f. a. Insieme di consuetudini e di norme riconosciute come regole di comportamento da una persona, un gruppo, una società, una cultura: m. collettiva, individuale; secondo la m. corrente, o comune; la m. civile, politica, sociale; nelle grandi città e nelle campagne del centro-sud vigeva ancora un certo tipo di m. popolare, piuttosto libero, certo, ma con tabù che erano suoi e non della borghesia, non l’ipocrisia, ad esempio (Pasolini); delitti contro la m. pubblica. Molti studiosi hanno allora posto il problema della regolamentazione dello sviluppo degli studi scientifici sia in fase di ricerca sia in quella di utilizzo. Cosa sono le Operette morali di Leopardi: temi, analisi e significato dei 24 componimenti, dialoghi filosofici fondati sul pessimismo cosmico Tuttavia come ci possono essere persone che pur aderendo a un credo religioso si professano laiche, quindi contraddittoriamente rigettano la morale del credo religioso al quale ipotizzano di appartenere, è anche possibile che esistano degli atei non laici, ovvero che ritengono che il proprio punto di vista debba essere assolutizzato. Riferito a persona, che agisce secondo una legge morale (contrapp. Etiche a confronto: cattolica vs. laica. Il primo nel Defensor pacis teorizzava l'assoluta laicità dell'Imperatore, essendo il suo potere derivato dal popolo, inteso come la melior e sanior pars di esso. L'etica, o filosofia morale, invece è la dottrina filosofica che ha per oggetto queste regole e questi valori e unisce un aspetto descrittivo, della condotta morale e dei valori di fatto a cui si ispira, a un aspetto normativo con l'indicazione dei valori e dei criteri che dovrebbero essere seguiti. Morale laica e religiosa: il duello ha bisogno di un vincitore. Si confonde inoltre spesso la laicità con una posizione morale. L'abuso del termine in sede politica, in funzione di sinonimo perfettamente sovrapponibile ad "anticlericale" o "ateo", ha generato l'utilizzo del termine spregiativo "laicista", con un significato simile e opposto all'uso del termine spregiativo "clericale" per indicare persone che si autodefiniscono "laiche" e si comportano come anticlericali. La proposta di Vincent Peillon, ministro dell’Educazione francese del governo dello zapaterista Hollande, ha fatto molto discutere.Si vorrebbe introdurre nelle scuole un’ora di fantomatica «morale laica» obbligatoria dal 2013 perché «se non è la Repubblica a dire quali sono i vizi e le virtù, il giusto e l’ingiusto, altri lo faranno al suo posto», ha affermato il ministro Peillon. Laico è chi è critico; non dogmatico; disposto ad ascoltare gli altri — soprattutto quanti pensano diversamente da lui — e al medesimo tempo deciso a farsi ascoltare; laico è chi è rispettoso delle altrui tradizioni e, in primo luogo, della propria; il laico non è un idolatra, non divinizza eventi storici e istituzioni a cominciare dallo Stato».[3]. [di persona, comportamento, ecc., che rispetta i princìpi ritenuti... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. Quasi tutte le monarchie ricevevano il diritto a governare dal papa stesso, diritto riconosciuto formalmente dalla dinastia franca. c. Con valore limitativo, di cosa che si riferisce al mondo dello spirito, in varie espressioni in cui si contrappone per lo più a materiale, talvolta a logico, intellettuale, ecc. Significato di etica applicata A partire dagli anni ’70 si è poi iniziato a parlare di etica applicata, incentrata non su una riflessione di tipo generale, ma strettamente correlata a problematiche specifiche, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico e scientifico, verso i … Chi non appartiene allo stato clericale; sono quindi laico, nella Chiesa cattolica, i fedeli che non sono né chierici né religiosi, ossia tutte le persone battezzate che non hanno alcun grado nella gerarchia ecclesiastica.