Dopo aver combattuto con le Brigate Rosse, il generale dei Carabinieri venne mandato nel 1982 in Sicilia come prefetto di Palermo, venendo però ucciso da un attentato mafioso pochi mesi dopo il suo insediamento. Nell’ultima decade di luglio, con spettacolare e rapida operazione, circa un migliaio di detenuti furono trasferiti nelle nuove carceri speciali, nelle quali vennero applicate delle misure interne molto restrittive e un servizio di vigilanza esterno supplementare. Violenze, repressioni e Stato di diritto della storia della Repubblica (1945-1995), Roma 2017, passim; cfr. Rimasto vedovo nel 1978 dopo la morte della prima moglie Dora Fabbo, dal matrimonio sono nati i tre figli Rita (popolare conduttrice), Nando (una lunga carriera politica alle spalle) e Simona. del Tribunale di Roma N. 84/2018 del 12/04/2018. Rispetto alla 'voce pubblica' e ai parenti della vittima, che insistevano nell’indicare come autore del delitto il medico Michele Navarra, ritenuto il capo della mafia di Corleone, Dalla Chiesa sostenne invece la colpevolezza dell’emergente Luciano Leggio che, insieme a due gregari, voleva accrescere il suo prestigio nell’ambiente criminale locale. Tuttavia, in un momento tanto difficile, la questione era anche di diversa natura perché, come ha ricordato successivamente Rognoni, «si trattava […] di rassicurare l’opinione pubblica e di mettere in qualche modo inquietudine dentro le formazioni brigatiste» (Audizione del 22 luglio 1998, in Commissione stragi, p. 1712). Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia, postfazione di M. Travaglio, Milano 2009, ad ind. De Angelis Giuseppe. Chiuse la carriera nel 1955, da vice comandante generale dell’Arma. 1. Fin dai giorni immediatamente successivi al delitto, si disse che Dalla Chiesa era stato imprudente a girare per la città senza prendere troppe precauzioni, sapendo anche del ruolo simbolico che ricopriva. L’aveva conosciuta prima della guerra a Bari, dove anche il padre di Dora era di stanza. Carlo Alberto dalla Chiesa Carlo Alberto dalla Chiesa ritratto in uniforme da generale di divisione. De Albertis Sebastiano. Il matrimonio si celebrò a Firenze, dove in quel momento risiedeva la famiglia della moglie, anche se poi Dora si trasferì con Carlo Alberto a Casoria, dove nacque la prima figlia, Rita (1947). Ne nacquero durissime polemiche, come quelle che opposero lo scrittore Leonardo Sciascia al figlio della vittima, Nando, secondo il quale una considerazione del genere serviva soltanto a sminuire le pesanti responsabilità politiche che lui riteneva avesse la corrente andreottiana in Sicilia. Un papà con gli alamari”, edito dalle Edizioni San Paolo, 2017. Dalla Chiesa rimase al comando della brigata di Torino fino al marzo del 1977 e poi, nel maggio di quell’anno, fu destinato a guidare il Coordinamento del servizio di sicurezza esterna degli istituti penitenziari (cosiddetto Sicurpena). In effetti, a partire dalle confessioni di Peci furono non soltanto arrestati decine di militanti e smantellate le 'colonne' di Genova e Torino, ma si determinò anche una reazione a catena che portò a numerosi altri pentimenti. Seguì un incontro con Giulio Andreotti, in quel momento senza incarichi di governo ma interessato a conoscere i termini dell’azione che di lì a poco avrebbe intrapreso il generale data l’incidenza della sua corrente politica in Sicilia. Profondo conoscitore del fenomeno mafioso ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. Nato a Saluzzo, in provincia di Cuneo, il padre Romano era un carabiniere, che nel 1955 sarebbe poi diventato vice-comandante generale dell’Arma. Al ritorno in città, però, Dalla Chiesa – come emerge dal suo diario – percepiva sempre più l’isolamento nel quale si trovava, anche in virtù del fatto che una più precisa definizione delle sue attribuzioni nella lotta alla mafia tardava ad arrivare. Di certo, l’assassinio del prefetto determinò un salto di qualità nella lotta alla mafia. Dalla Chiesa, Michele Navarra e la mafia del corleonese, a cura di F. Petruzzella, Palermo 1990. Nella seconda metà degli anni Sessanta coordinò diverse operazioni sul campo e iniziò anche una proficua collaborazione con la Commissione antimafia. Della Ratta Tiziano. DALLA CHIESA, Carlo Alberto La famiglia di origine Nacque a Saluzzo, in provincia di Cuneo, il 27 settembre 1920, da Romano e da Maria Laura Bergonzi. Tuttavia, il relativo processo si concluse, il 29 luglio 1974, con esiti ancora una volta non rispondenti all’enorme lavoro investigativo svolto. Il momento era tra i più drammatici, perché era in corso la 'seconda guerra di mafia', in cui la prepotente ascesa dello schieramento corleonese stava determinando non soltanto una carneficina degli esponenti delle cosche rivali, ma anche numerosi omicidi 'eccellenti'. La storia inedita della lotta al terrorismo, Milano 2016, ad ind. La biografia di Carlo Alberto dalla Chiesa Nato a Saluzzo, in provincia di Cuneo, il 27 settembre 1920, figlio di un generale dei Carabinieri dopo essersi laureato in Giurisprudenza decise anche lui di entrare nell’Arma prendendo anche parte, durante la Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza. Carlo Alberto dalla Chiesa fu un Generale dei Carabinieri noto per l’impegno contro le Brigate Rosse e poi contro la mafia che ne ha ordinato l’omicidio. L’idea che l’intera vicenda di Dalla Chiesa potesse essere inserita in una cornice politica più ampia fu rilanciata a partire dagli anni Novanta. Il più importante fu Vincenzo Guercio, il quale indirizzò i carabinieri sulla pista del traffico di droga che connetteva Palermo a Milano e ad altre città del nord Italia, e che fu vittima di 'lupara bianca' nel luglio del 1971. D'anna Gioacchino. Fu in quel contesto che i capi di Cosa nostra decisero di assassinarlo. Arrivarono poi i giorni del sequestro di Aldo Moro (16 marzo - 9 maggio 1978), durante i quali Dalla Chiesa fu chiamato a far parte di un gruppo di lavoro al Viminale, senza però rivestire una posizione di primo piano nelle indagini. Pochi giorni dopo il delitto fu approvata la legge che introduceva il reato di associazione mafiosa (cosiddetta Rognoni-La Torre), strumento fondamentale per l’inquadramento del fenomeno nel versante giudiziario. Chi era Carlo Alberto dalla Chiesa, il generale ucciso dalla mafia? De Giorgi Giovanni. Interrogato in proposito dai giudici istruttori Giuliano Turone e Gherardo Colombo, Dalla Chiesa ammise di avere effettivamente presentato la domanda nel 1976, su insistenza di un suo ex-superiore, il generale Franco Picchiotti. Il secondo tempo della lotta al terrorismo. Comunque Dalla Chiesa rimase a Torino soltanto per alcuni mesi, per poi tornare a Milano, dove diresse il Nucleo di polizia giudiziaria e per passare infine al gruppo di quella città. usata come san Carlo m. (pl. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale entrò a far parte dell’Arma dei Carabinieri, seguendo le orme paterne. ; M. Gotor, Il memoriale della Repubblica. - Generale italiano (Saluzzo 1920 - Palermo 1982). Biografia. Si determinò una situazione inedita e le indagini si svolsero sullo sfondo di un dilemma: se cedere o meno al ricatto dei sequestratori, che in cambio del rilascio del magistrato chiedevano la liberazione dei condannati della XXII ottobre. ; G. Caselli, Le due guerre. Una pratica ricorrente divennero le sortite a sorpresa che il colonnello personalmente effettuava nelle caserme da lui dipendenti, nel corso delle quali venivano compiute rigorose verifiche intorno alla loro efficienza. Nato a Saluzzo, in provincia di Cuneo, il 27 settembre 1920, figlio di un generale dei Carabinieri dopo essersi laureato in Giurisprudenza decise anche lui di entrare nell’Arma prendendo anche parte, durante la Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza. La posizione di Dalla Chiesa sembrò cambiare radicalmente alla fine dell’anno, quando fu nominato vice comandante generale dell’Arma, lo stesso grado cui era giunto il padre (16 dicembre 1981). Nel 1942 divenne sottotenente dell'Arma dei Carabinieri, si laureò in giurisprudenza e fu uno dei capi della Resistenza nelle Marche. Il generale, la mafia, la società italiana, Milano 1984; L. Sciascia, A futura memoria (se la memoria ha un futuro), Milano 1989. di Vittorio Coco - Ha combattuto nella fanteria durante la guerra in Montenegro, per poi far parte del movimento della Resistenzaoperando in clandestinità nelle Marche. Nel complesso, però, attorno alla venuta di Dalla Chiesa, in alcuni ambienti sembrava esserci diffidenza, quasi fastidio. generale Dalla Chiesa attentato. Tuttavia, Dalla Chiesa riteneva che una fase operativa improntata alla rapidità e all’efficacia non fosse di per sé sufficiente. Al momento della liberazione di Roma fu destinato al Nucleo dei carabinieri addetto alla Presidenza del consiglio e poi alla Legione della capitale. Articolo originale pubblicato su Money.it qui: I componenti del Nucleo, accuratamente selezionati e vincolati alla riservatezza più assoluta, dovevano dunque continuamente perfezionare la propria metodologia di indagine secondo il criterio della specializzazione, che era lo stesso seguito dal gruppo di magistrati – il pool antiterrorismo dell’ufficio istruzione di Torino – con i quali lavoravano in strettissima collaborazione. Comandante della legione di Palermo (1966-73), generale di brigata a Torino (1973-77), nel maggio 1977 assunse le funzioni ... carlo s. m. – Denominazione generica di monete emesse da sovrani di nome Carlo; fu data allo scudo (filippo) di Carlo II re di Spagna e dell’imperatore Carlo VI, e a una moneta d’oro del valore di 5 talleri di Carlo duca di Brunswick. La vita e le operazioni dell’uomo che ha arrestato Totò Riina, Milano 2011, ad ind. Fu da quel momento che iniziò a tenere un diario personale, scritto sotto la forma di lettere a Dora. Deputato e senatore della DC, nelle cui vesti fu ministro, presidente del Consiglio e presidente del Senato, nel 1985 venne eletto presidente della Repubblica. Quanto alla mafia, Dalla Chiesa era consapevole del fatto che non bisognasse abbassare la guardia. BIOGRAFIA del GENERALE DI ORPO D’ARMATA CARLO ALBERTO DALLA CHIESA Il Generale di C.A. La costruzione dell’accusa non aveva retto alla prova processuale, dimostrando ancora una volta l’inadeguatezza degli strumenti giudiziari per il contrasto alla mafia. Per il generale il colpo fu durissimo, anche perché riteneva di avere una parte di responsabilità, avendo costretto la moglie a una vita di lontananze prolungate e attese angosciose. Generale (Saluzzo 1920-Palermo 1982). >>. Figlio dell'ufficiale dell'Arma Romano dalla Chiesa e di Maria Laura Bergonzi, scoppiata la seconda guerra mondiale entrò nel 1941 nel Regio Esercito, dapprima frequentando la Scuola allievi ufficiali di complemento di Spoleto, in seguito prestò servizio in fanteria come sottotenente nel 120º reggimento brigata Emilia, partecipando per dieci mesi all'occupazione del Montenegro, per la quale ricevette due croci di guerra al valore. Ben diverso fu il ruolo che assunse poco dopo la tragica conclusione della vicenda, quando – era presidente del consiglio Andreotti – il ministro dell’Interno Virginio Rognoni lo volle alla direzione di una nuova struttura di contrasto al terrorismo. Puntò al miglioramento dell’efficienza, cercando anche di sfruttare gli strumenti messi a disposizione dai progressi tecnologici, come il sistema dei ponti radio, che consentiva una maggiore rapidità di intervento. General Carlo Alberto dalla Chiesa OMRI OMI SMOM OESSH was an Italian general, notable for campaigning against terrorism during the 1970s in Italy. Money.it srl a socio unico (Aut. Simona Dalla Chiesa, Nando Dalla Chiesa – Carlo Alberto dalla Chiesa. Dopo il delitto Scaglione, e un vertice d’emergenza a cui presero parte il ministro dell’Interno Franco Restivo, il capo della polizia Angelo Vicari e il comandante generale dell’Arma Corrado Sangiorgio, venne però stabilita una linea comune, per cui carabinieri e polizia cominciarono a presentare una serie di rapporti congiunti nei quali veniva delineata la fisionomia dei gruppi di mafia emergenti a cui si sarebbe dovuta ricondurre la catena di delitti di quegli anni. I primi incarichi di Carlo Alberto dalla Chiesa sono al Sud per combattere il banditismo iniziando anche le sue prime indagini sulla mafia, prima di tornare al Nord quando divenuto generale di brigata prese in mano la lotta al terrorismo. All’indomani della sparizione di De Mauro erano esplosi dei contrasti tra carabinieri e polizia sulle piste investigative da seguire. Le anticipazioni di Rinaldi, Stati Uniti: polizia usa spray urticante contro bambina (VIDEO), Book Calling #11: “Roma come se”, alla ricerca del futuro per la Capitale con Walter Tocci, Roberto Mazzoni a Money.it: «Trump è stato abbattuto dal suo stesso partito». 254. Si trattava di un contesto non meno 'caldo' di quello che aveva lasciato, dal momento che il capoluogo piemontese, e tutto il territorio dipendente dalla brigata, era uno dei teatri privilegiati per l’azione dei gruppi terroristici di estrema sinistra. Dopo avere trascorso la giovinezza nelle varie sedi in cui il padre veniva di volta in volta inviato, allo scoppio della seconda guerra mondiale partecipò alle operazioni militari nei Balcani come sottotenente di complemento e nel 1942 entrò nell’Arma. Bisognava riuscire a intaccare quel mito di inafferabilità ed efficienza di cui erano circondate le BR e le altre organizzazioni eversive, riaffermando il primato dello Stato. In marzo, intanto, era scoppiato lo scandalo della Loggia massonica P2. Si potrebbe ipotizzare che ebbero un peso anche le difficoltà di carriera incontrate in quel momento dal generale nonostante i successi conseguiti e, dunque, la volontà di inserirsi più saldamente in un ambiente in cui numerosi esponenti di vertice dell’Arma – e in particolare della divisione Pastrengo – erano iscritti alla Loggia. Nel 1942 si laureò in giurisprudenza ed entrò come sottotenente nell'Arma dei Carabinieri e fu … De Luca Carmine. Alla conclusione delle indagini – anche in seguito al quasi contemporaneo scioglimento del CFRB – Dalla Chiesa tornò a Firenze, dove rimase fino al 1952 per poi passare a Como e, infine, a Milano. Nel 1946, a Firenze, sposò Dora Fabbo, che rimase compagna silenziosa e … Soltanto pochi mesi dopo, infatti, fu destinato a Torino, come capo ufficio addestramento alla Legione allievi. Dalla Chiesa si trovò comunque nell’occhio del ciclone, perché la sua posizione fu accomunata a quella di coloro che risultavano iscritti, anche sulla base del fatto che tra essi c’era il fratello Romolo (iscrizione della quale Carlo Alberto disse di non sapere). Il 30 aprile, infatti, era stato assassinato Pio La Torre, segretario regionale del Partito comunista italiano e ai primi di maggio il neo-prefetto era già in città per presenziare ai funerali. Fu così che, all’indomani del rilascio di Sossi, deciso unilateralmente dalle BR, il ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani accettò la proposta di Dalla Chiesa di contrastare l’estremismo di sinistra attraverso il Nucleo speciale di polizia giudiziaria (24 maggio 1974). In verità, fin dai giorni immediatamente successivi, più che del successo in sé, si discusse soprattutto della gestione delle carte rinvenute nel covo. Rispetto a questo clima, in una città in cui gli omicidi si susseguivano senza sosta, una parentesi felice fu il matrimonio con la giovane Emanuela Setti Carraro (10 luglio), un’infermiera volontaria di buona famiglia, che dopo le nozze decise di trasferirsi con lui a Palermo. Il pentito di mafia Tommaso Buscetta, riferendosi a conversazioni avute in passato con alcuni esponenti di Cosa nostra, fu il primo a parlare di un legame tra l’assassinio del prefetto e quello del giornalista Carmine Pecorelli (20 marzo 1979). Nel complesso la struttura guidata da Dalla Chiesa si rivelò particolarmente efficace, dando l’impressione di avere ormai neutralizzato la minaccia brigatista. Nell’audizione del 4 novembre 1970, invece, Dalla Chiesa mostrò ai commissari una speciale planimetria di Palermo, in cui venivano indicati i luoghi di radicamento delle diverse 'famiglie' mafiose e quelli di loro interesse, soprattutto in relazione al controllo delle aree edificabili. Mentre era in corso il sequestro, tra il 9 e il 10 maggio, nel carcere di Alessandria tre detenuti presero in ostaggio tredici persone chiedendo di fuggire in cambio della loro liberazione. Il pentimento di Peci, maturato dopo un lungo travaglio interiore, rappresentò un fatto assolutamente nuovo rispetto al silenzio dietro al quale si erano trincerati fino ad allora i terroristi. Promosso vice comandante generale dei Carabinieri, nel 1982 il governo allora guidato da Giovanni Spadolini decide di mandarlo in Sicilia per combattere la mafia, nominandolo prefetto di Palermo. Guerri, Milano, 1983, ad ind. Sul contrasto alla mafia: Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, Allegato alla relazione dell’on. Tra la documentazione sequestrata fu ritrovata anche una domanda di iscrizione alla Loggia firmata dal generale, alla quale però non era stato dato seguito. Sulla famiglia: A. Setti Carraro, Ricordi, Emanuela, Milano, 1983; N. Dalla Chiesa, Album di famiglia, Torino 2009; S. Dalla Chiesa, Un papà con gli alamari, Cinisello Balsamo 2017. Nell’ambito del nuovo organismo, a Dalla Chiesa fu assegnato il comando del Gruppo squadriglie di Corleone. Storia Sottotenente dei carabinieri durante la Seconda guerra mondiale, partecipò alla guerra di liberazione. Attraverso un … Dalla Chiesa avrebbe dovuto prendere servizio come prefetto di Palermo il 6 maggio, tuttavia i drammatici sviluppi degli eventi affrettarono i tempi. Comandante della legione di Palermo (1966-73), generale di brigata a Torino (1973-77), nel maggio 1977 assunse le funzioni di coordinatore del servizio di sicurezza ... Dalla Chièsa, Carlo Alberto. A condurre i carabinieri ai vertici dell’organizzazione era stato Silvano Girotto, noto come 'frate mitra', sacerdote francescano e guerrigliero in America Latina, che fu infiltrato nelle BR. ; A. Baravelli, Istituzioni e terrorismo negli anni Settanta, Roma 2016, ad ind. Come a Milano, anche a Palermo Dalla Chiesa divenne presto un personaggio, certamente noto per il suo rigore, ma anche per la grande sensibilità, come in occasione del terremoto del Belice nel gennaio del 1968, quando i suoi carabinieri furono in prima linea nei soccorsi. El Carlo Alberto dalla Chiesa (Saluzzo, 27 de setember 1920 - 3 de setember 1982 ) l'è staa on general di Carabiniee italian, copaa del Salvatore Riina per i sò attività contra de la mafia.. L'è staa anca impegnaa in de la lotta contra i Brigate Rosse e l'ha faa la guerra ai nazista de la Repubelga Sociala Italiana.. Riferiment. La mafia nacque come braccio armato della nobiltà feudale per la repressione delle rivendicazioni dei contadini. Carlo Alberto ha studiato molto e co… I risultati, come nella prima stagione, furono di grandissimo rilievo. La soluzione che potrebbe sbloccare lo stallo. … La figlia Simona dalla Chiesa, insieme a Rita e Nando, gli ha dedicato un libro “Carlo Alberto dalla Chiesa. Tra i suoi arresti più famosi senza dubbio c’è quello di Renato Curcio, all’epoca capo indiscusso delle BR. Cerca nel sito: I risultati non tardarono ad arrivare: l’8 settembre di quell’anno, a Pinerolo, furono arrestati due dei 'capi storici' delle BR, Renato Curcio e Alberto Franceschini. ; V. Satta, I nemici della Repubblica. Sottotenente dei carabinieri durante la seconda guerra mondiale, partecipò alla guerra di liberazione. Carlo Alberto Dalla Chiesa nasce il 27 settembre 1920 a Saluzzo, in provincia di Cuneo. A questo punto, però, per la carriera di Dalla Chiesa si verificò una battuta d’arresto. Uno dei punti fondamentali del nuovo programma fu allora la creazione di una serie di carceri di massima sicurezza per la detenzione degli elementi ritenuti più pericolosi, di cui il generale gestì personalmente la selezione. Si trattava di penetrare fino in fondo la realtà dell’eversione, ricorrendo in maniera sistematica anche a pratiche come il pedinamento e l’infiltrazione. La prima autobiografia dell’uomo che è stato frate, guerrigliero, testimone contro le Br, Milano 2002, ad ind. Durante la lunga permanenza nella città che stava diventando il cuore dell’Italia del boom economico, Dalla Chiesa ebbe modo di confrontarsi con forme di criminalità in parte diverse rispetto alle sue esperienze precedenti. Sul contrasto al banditismo in Sicilia: Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, IV, tomi 15, 16; C.A. L’azione più eclatante fu eseguita in giugno, quando, come ritorsione nei confronti del 'tradimento' di Peci, fu sequestrato il fratello Roberto che, dopo una lunga prigionia, venne ucciso (3 agosto 1981). Più ampia, però, era la libertà d’azione del nuovo organismo, estesa in sostanza a tutto il territorio nazionale (suddiviso poi in più specifiche zone operative), e maggiore la sua autonomia, dal momento che dipendeva direttamente dal ministero dell’Interno. Sotto l’aspetto investigativo, Dalla Chiesa si interessò all’ascesa dei corleonesi, all’estensione del fenomeno anche alla Sicilia orientale (con la formazione di un asse Palermo-Catania) e alla sua marcata internazionalizzazione. Carlo Alberto Dalla Chiesa Carlo Alberto Dalla Chiesa (Saluzzo, September 27, 1920 – Palermo, September 3, 1982) was a general of the Italian carabinieri notable for campaigning against terrorism during the 1970s in Italy and was later assassinated by the Mafia in Palermo. Storie di terrorismi e mafie, di Segreti di Stato e di giustizia offesa, Roma-Bari 2010, ad ind. Per l’attentato oltre agli esecutori materiali Antonino Madonia e Vincenzo Galatolo, sono stati condannati tutti all’ergastolo nel processo come mandanti anche i principali boss di Cosa Nostra: Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò e Michele Brusca. I due principali rapporti di denuncia dimostrano una notevole lucidità di analisi e giungono a conclusioni non scontate, sia riguardo all’identità degli assassini sia al movente. ; A. Spataro, Ne valeva la pena. L’estenuante trattativa che ne derivò fu interrotta dall’azione di forza decisa dal procuratore generale di Torino Carlo Reviglio della Veneria ed eseguita dai carabinieri di Dalla Chiesa. In alternativa al capoluogo siciliano gli era stato proposto un altro contesto 'estremo', Bolzano, centro dell’emergenza terroristica altoatesina. Nacque a Saluzzo, in provincia di Cuneo, il 27 settembre 1920, da Romano e da Maria Laura Bergonzi. Carlo Alberto dalla Chiesa, nacque a Saluzzo, il 27 novembre 1920; era figlio dell’Arma. Fin dalla sua prima audizione, nel marzo del 1969, il presidente, il democristiano Francesco Cattanei, e il vice-presidente, il comunista Girolamo Li Causi, ne elogiarono la schiettezza e la fattività. Al momento dell’armistizio era il responsabile della caserma di San Benedetto del Tronto. Dalla Chièsa ⟨... - ʃa ⟩, Carlo Alberto. Nel complesso, i risultati conseguiti furono particolarmente brillanti e nel 1963 arrivò la promozione a tenente colonnello e il trasferimento a Roma, come capo ufficio presso la quarta brigata. Storia del generale dei carabinieri che sconfisse il terrorismo e morì a Palermo ucciso dalla mafia, Milano 2017. Conte duro con Renzi: “Aveva già un accordo con Salvini e Berlusconi”, Governo Draghi, incarico a Conte? Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa nella sua Arma, lui che si pregiava di avere "gli alamari cuciti sulla pelle". Il CFRB era stato creato in sostituzione dell’Ispettorato generale di Pubblica sicurezza per fronteggiare la recrudescenza criminale che si era registrata nell’isola già nelle fasi finali della guerra. Nel 1942 transitò nei Reali Carabinieri (dove già prestava servizio il fratello Romolo Carlo Alberto Chiesa con la moglie Isa Barzizza e la figlia Carlotta, 1960. Cosa Nostra Un composito fronte garantista, però, si oppose strenuamente all’ipotesi e alla fine fu adottata una soluzione di compromesso, quella di una proroga breve, fino al dicembre del 1979, quando Dalla Chiesa passò al comando della divisione Pastrengo a Milano, una destinazione a lui particolarmente gradita. "Roma 3 Settembre - Carlo Alberto Dalla Chiesa, nato a Saluzzo 62 anni fa da una famiglia di militari, era stato il secondo generale dei carabinieri a diventare prefetto, dopo Edoardo Palombi prefetto di Genova tre anni fa. Dalla Chiesa crebbe dunque in un ambiente sensibile al senso del dovere e all’amor di patria, in cui l’Arma rivestiva un ruolo assolutamente centrale. Sui soccorsi nel Belice: Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Gabinetto, Archivio Generale, anni 1967-1970, b. Il Corleonese era storicamente un circondario ad altissima densità criminale e negli ultimi anni si era registrato un notevole aumento nel numero degli omicidi, tutti rimasti impuniti. Dalla Chiesa però optò per Palermo, probabilmente anche per venire incontro alle esigenze della moglie, che lì avrebbe potuto contare sul supporto della sua famiglia di provenienza: Ferdinando Fabbo, infatti, dopo essere andato in congedo nel 1954, era rimasto a Palermo, dove l’altra figlia, Lydia, aveva sposato un membro dell’aristocrazia palermitana, l’ingegnere Francesco Naselli Flores. Centosessant’anni di storia, Roma 2018, ad indicem. Le BR, pur se pesantemente ridimensionate, continuavano intanto a colpire. De Giorgi Giovanni. In quella circostanza dichiarò anche che, dopo forti resistenze, alla fine a convincerlo fu l’idea che in tal modo avrebbe potuto comprendere meglio – dall’interno – una realtà occulta come quella della P2. san Carlo locuz. Chi era Carlo Alberto dalla Chiesa, il generale ucciso dalla mafia? Per questo motivo Pecorelli sarebbe stato assassinato nell’interesse di Andreotti dalla mafia che, sempre secondo le parole di Buscetta, per lo stesso motivo aveva pianificato l’omicidio di Dalla Chiesa già in quell’anno, ovvero in un momento in cui non costituiva ancora un pericolo diretto per l’organizzazione. In tal modo l’anomalia rappresentata dall’incarico speciale al generale veniva riassorbita e al contempo la lotta al terrorismo poteva comunque proseguire, dal momento che la Pastrengo aveva giurisdizione su tutto il nord Italia. Biografia. Governo Draghi: quota 100 e patrimoniale decisive per appoggio della Lega? Autorizzazione L’azione di Dalla Chiesa si inserì pienamente in quel clima e determinò un’imponente risistemazione interna alla Legione. Appunti di un generale dei carabinieri, Torino 1988, ad ind. Arrivato in Sicilia ad aprile, la sua esperienza alla guida della Prefettura di Palermo dura però solo qualche mese: il 3 settembre 1982 viene infatti ucciso dalla mafia in un attentato dove perdono la vita anche la seconda moglie Emanuela Setti Carraro (sposata da poco) e l’agente di scorta Domenico Russo. Il padre, di origine emiliana come la madre, era un ufficiale dei carabinieri che nel settembre del 1943, subito dopo l’armistizio, aveva guidato il Comando dei Carabinieri Reali dell’Italia meridionale e poi, fino al giugno del 1945, era stato capo di Stato maggiore del Comando Arma Carabinieri dell’Italia liberata. L’Arma, i piduisti, i golpisti, i brigatisti, le coperture eccellenti, gli anni di piombo nel racconto del generale Nicolò Bozzo, Genova 2006, ad ind. Nel periodo in cui svolgeva l’ennesimo delicato incarico della sua carriera, Dalla Chiesa visse un dramma personale. Sull’ultimo periodo palermitano: Atti del procedimento penale a carico di Abbate + 474 (il 'maxiprocesso' di Palermo); Atti del procedimento penale a carico di Madonia + 5 (omicidio Dalla Chiesa); Atti del procedimento penale a carico di Giulio Andreotti; Atti del procedimento penale sull’omicidio Pecorelli; N. Dalla Chiesa, Delitto imperfetto. ; F. Paterniti, Tutti gli uomini del generale. I primi erano convinti che De Mauro fosse stato ucciso perché venuto a conoscenza di particolari riguardanti il traffico internazionale della droga; i secondi ritenevano che la vicenda si dovesse ricondurre alle ricerche svolte da De Mauro sulla misteriosa scomparsa di Enrico Mattei per conto del regista Francesco Rosi per il film Il caso Mattei e ad ambienti politico-finanziari in passato legati all’ex presidente dell’ENI. Le indagini del Nucleo, in verità, si sarebbero dovute limitare alla vicenda Sossi, ma finirono per estendersi all’intera struttura delle BR. Aldo Moro; ibid., Direttiva Renzi, Ministero della Difesa, Arma dei Carabinieri; Oriolo Romano (VT), Archivio Flamigni, Fondo Sergio Flamigni; Criminalizzazione della lotta di classe, Verona 1975, passim; P. Peci, Io, l’infame, a cura di G.B. All’inizio di ottobre del 1973 Dalla Chiesa era stato trasferito a Torino, dove aveva assunto il comando della prima brigata, e alla fine di quell’anno aveva ottenuto la promozione a generale. L’obiettivo era non soltanto conseguire un concreto miglioramento operativo, ma anche trasmettere un’immagine positiva del corpo. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano,Torino 2011, ad ind. Si aprì una nuova fase di violenza, che ebbe i suoi momenti culminanti nel rapimento del giornalista Mauro De Mauro (16 settembre 1970), mai più ritrovato, e nell’assassinio del procuratore della Repubblica di Palermo, Pietro Scaglione (5 maggio 1971). Furono queste ragioni che probabilmente lo spinsero ad accettare, non senza qualche riserva, un nuovo incarico speciale, il contrasto alla mafia in qualità di prefetto di Palermo, che avrebbe comportato il suo congedo dall’Arma.

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